Per Bonamassa il senso di tutto è nel cercare di mantenere viva la fiamma del blues. E cosi, dopo la registrazione del suo ultimo disco Different Shades Of Blue, si è diretto in Colorado per un concerto tenutosi nella storica location del Red Rocks Amphitheater: un live sold-out la cui setlist era composta principalmente da pezzi di Muddy Waters e di Howlin' Wolf. Uno spettacolo incendiario che è stato anche immortalato in Dvd.
"C'erano 10 mila persone. Quella che io chiamo 'la prove del nove'. Si fa sempre un gran chiacchierare sul fatto che il blues sia un genere morto. Non lo è. Devi solo farlo in maniera un po' diversa. Jack White e i Black Keys ci sono riusciti, io no. Hanno portato i ragazzi del college a credere di ascoltare musica di tendenza, mentre in realtà si tratta di blues fatto in una nuova maniera. Io invece suono per i genitori dei ragazzi del college."
E' un ragazzo che vende biglietti fino a riempire auditorium e anfiteatatri in un battibaleno. Ed oltre ad aver pubblicato un nuovo album e nuovi dvd, Bonamassa ha raggiunto la posizione numero uno della Billboard Blues Chart una dozzina di volte, ha venduto più dischi lui che molti altri artisti legati ad una major discografica, ed è stato nominato per un Grammy nel 2013.
Senza contare che questo ragazzo possiede almeno una di tutte le Les Paul prodotte tra il 1952 ed il 1961, incluse le due amate Les Paul '59, "Spot" e "Principle Skinner" che suona anche su Different Shades Of Blue. La parabola ascendente del successo di Bonamassa inizia a prendere il volo quando abbandona il circuito "birra e barbecue" ed incontra il produttore Kevin Shirley, circa dieci anni fa. La loro è un'alchemia di musica e marketing che porta risultati d'oro.
Different Shades Of Blue porta tutto ad un nuovo livello. Il disco inizia con una "overtoure" come prova del fatto che qualcosa di speciale sta per iniziare. Si tratta di un estratto di "Hey Baby (New Rising Sun)" di Jimi Hendrix, che rende piena giustizia al suono della Stratocaster. Bonamassa prosegue come uno squalo-singlecoil nell'accattivante "Oh Beautiful" in cui possiamo sentire un bel solo condito da un leggero Phase Shifter. L'intro di "Never Give All Your Heart" ci riporta alla mente il Pete Townshend periodo Who's Next, oltre a riportare Bonamassa alle sue amate Les Paul.
Quando arriva l'assolo, il tono è quello di un sofisticato distillato di elementi comuni a miti britannici del calibro di Jimmy Page e David Gilmour, anche se il suo fraseggio rimane inconfondibile confermandosi uno straordinario marchio di fabbrica . Quando Different Shades Of Blue giunge al termine con la ballata "So, What Would I Do", è chiaro che nei due anni precedenti l'uscita del disco Bonamassa abbia lavorato con attenzione sul suono ed abbia ridefinito il suo songwriting nonchè il suo stile vocale, portando il tutto ad un livello creativo superiore.
Dopo più di venti dischi, molti dvd ed album live, Bonamassa e Shirley hanno cercato nuova benzina da mettere sul fuoco. L'hanno trovata a Nashville, dove Bonamassa si è recato per cinque volte nell'ultimo anno, per eseguire delle sessioni di registrazioni con grandi musicisti che rispondono al nome di: James House, Jerry Flowers, Jonathan Cain, Jeffrey Steele e Gary Nicholson.
"Kevin mi ha proposto di fare solo canzoni inedite per questo album" racconta Bonamassa "So scrivere una buona canzone, ma sono anche un musicista che è sempre in tour, per cui avevo bisogno di aiuto. Questi ragazzi sono stati brillanti, pazienti e mi hanno ispirato molto e, come si può evincere dal titolo, mi hanno aiutato a fare un tipo diverso di blues. Molti artisti blues dimenticano di prestare attenzione alla voce e alle melodie...per non parlare del bridge, quello non esiste proprio, vanno dritti all'assolo. In questo album ci sono grandi canzoni e bellissimi assoli in cui credo, assoli che parlano per le canzoni, il tutto in analogico, una bella cosa per gli amanti del sound della chitarra elettrica."