Avendo passato in rassegna svariate recensioni cercherò di riassumere qui la media dei giudizi generali sull'album e sull'artista. La critica ha quasi sempre parlato di "miglior lavoro in assoluto" per Joe Bonamassa, almeno finora, sottolineando il fatto che si tratti oltretutto di un album composto esclusivamente di inediti. A questo punto è giusto puntualizzare che l'album composto esclusivamente di inediti si apre in realtà con un introduzione strumentale, ovvero la cover di Hey Baby (New Rising Sun) di Jimi Hendrix, ma comunque poco importa. Pare tra l'altro che questo pezzo, suggerito da Kevin Shirley e registrato da Joe Bonamassa, fosse, fino a due giorni prima di entrare in studio per inciderlo, sconosciuto sia all'uno che all'altro. E' comunque un pezzo che è stato in grado di stregarli, da qui nacque l'idea di utilizzarlo come "apertura" di questo album speciale che prosegue poi con una scaletta, appunto, di soli inediti.
Questa volta la critica e i fans convergono, con leggerissime differenze di traiettoria, verso questo ottimo risultato che considererei unanime. E' passato un po' di tempo da quando Joe Bonamassa era solo un bambino prodigio della chitarra con la mania degli assoli di Stevie Ray Vaughan. Ma Joe Bonamassa è in fin dei conti un'artista giovanissimo per gli standard del blues, un uomo divenuto un grande chitarrista di livello mondiale, ma anche, ed è doveroso ricordarlo, un cantante dalla grande espressività in continuo miglioramento.
Colgo l'occasione per ringraziare i sempre più numerosi fans che seguono questo blog, nonchè la pagina Joe Bonamassa Italia su Facebook. L'entusiasmo è comprensibile da parte vostra e nostra, questo album è davvero una chicca.
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