Come il suo predecessore (Different Shades Of Blue che uscì nel 2014 e raggiunse la vetta della classifica di Billboard) il nuovo disco contiene materiale originale, canzoni in cui Joe Bonamassa ridefinisce il sound del rock blues come chitarrista, cantante e songwriter.
"Vorrei che la gente ascoltasse la mia evoluzione come musicista rock blues. Non come uno che si adagia sugli allori, ma come uno che cerca di andare avanti pensando a come la musica possa evolvere rimanendo importante" dice Bonamassa.
James House, Tom Hambridge, Jeffrey Steele, Jerry Flowers and Gary Nicholson sono alcuni dei nomi dei musicisti più rilevanti della scena di Nashville che hanno preso parte al disco. Nashville è anche la città in cui venne registrato Different Shades Of Blue.
"Loro sono i migliori della scena. Dal punto di vista dei temi delle canzoni ci sono molte immagini note agli amanti del blues come le montagne, la valley, i treni e tutta una serie di immagini legate alla solitudine e alla sofferenza. Tuttavia ci sono anche molti momenti davvero commoventi che riguardano i grandi ostacoli della vita, gli attimi di sollievo o quelli in cui ci si abbandona all'amore. Credo che chiunque possa rispecchiarsi in queste cose."
Bonamassa e il suo fidatissimo produttore Kevin Shirley si sono chiusi in studio per 5 giorni ed hanno registrato 11 pezzi che vedono protagonisti anche altri musicisti come i batteristi Anton Fig e Greg Morrow, il bassista Michael Rhodes, il tastierista Reese Wynans, ma anche Lee Thornburg, Bonamassa parla anche della suo rapporto con Kevin Shirley che come i suoi fans ben sapranno va ormai avanti da tanti anni: "C'è una parola che può descrivere la nostra amicizia: fiducia! Mi fido ciecamente di Kevin e dei suoi suggerimenti musicali. Lui spinge le mie abilità al massimo costringendomi a non accontentarmi mai di ciò che è solo "buono". Allo stesso modo fa anche con gli altri musicisti, aiutandoci in qualche modo ad uscire da quella che è la nostra routine."
"Questo richiede delle contro-misure non sempre ortodosse" dice Shirley ammettendo che la scelta di aumentare i componenti della band aggiungendo un secondo batterista serva a far scatenare di più Joe.
"Volevo che tornasse a lavorare più duramente, come durante i primi anni, quindi ho aggiunto un batterista per aumentare il fuoco della band. Registrare questo album è stata una delle esperienze più belle, che gioia aver creato questa musica!"
Riguardo ai titoli delle canzoni sappiamo che "This Train" è una chiamata alle armi da parte del blues più grintoso, uno di quei pezzi in cui la chitarra di Joe si fa davvero cattiva. "What i've known for a very long time" è una ballata molto emozionante, "The Valley Runs Low" un pezzo acustico molto toccante in cui la voce di Bonamassa si innalza su stili quasi gospel. E poi c'è "Drive", un pezzo che è come se fosse "imbevuto di tequila", un po' malvagio e un po' inquietante tanto da far impallidire un David Lynch.
Ascolta alcune parti dell'intervista e un assaggio del nuovo disco di Joe Bonamassa
CONTINUA....Parte 2
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