Intervista a cura di James Uings. TOTAL GUITAR
-JB: Davvero è arrivato al dodicesimo posto? Fantastico! Non sono mai stato conosciuto come chitarrista per i miei riff. Le mie canzoni più famose, infatti, non contengono riff: "John Henry" è probabilmente l'unica che ne contiene.
-Sei sorpreso di aver superato band famosissime per i loro riff come AC/DC e Metallica?
-JB: Sono veramente sorpreso che io faccia parte di questa lista. Sembra che ci sia una nuova generazione di bluesman più giovani di me che inizia a farsi sentire. Iniziano a costruirsi una carriera. E' bello vedere che i giovani si interessano al blues.
-Com'è venuta fuori la canzone?
-JB: E' stata scritta in circa un'ora. Avevo bisogno di qualcosa di allegro ma anche pesante per aprire il disco. Non avevamo una traccia d'apertura. Ero davvero in pericolo di morte!!
-Ti ricordi qualcosa di quando hai scritto quel riff?
-JB: Quando scrivo un album, ho sempre circa 30 diversi tipi di strumenti intorno a me. Li porto in una stanza con me e il computer impostato su GarageBand, che è sempre lì pronto per registrare. Ho sempre un amplificatore Marshall e uno Fender: uno per i suoni più puliti, uno per quelli più sporchi. Posso fare tutto quello che voglio. Ero da poco in contatto con Musicman Guitars e mi avevano appena mandato alcune chitarre baritono. Una era un basso a sei corde, che ho usato su un'altra traccia, e un'altra era una chitarra baritono John Petrucci. Quando pensi a dei bluesman non pensi che usino dei modelli Petrucci, ma l'ho presa e dopo averla collegata all'ampli, ho iniziato a suonare un pò di note e ho pensato "wow è fantastico!" Ho iniziato a cantarci sopra e a scrivere alcune linee di chitarra. Dopo cinque minuti mi sono fermato e ho riascoltato quello che avevo registrato. Non era una cosa così celestiale, un brano che parla da solo, ma direi che tre quarti erano del tipo "Queste cose sono opera della mente di un pazzo!"
-Il brano ha un pò lo stile dei Led Zeppelin. E' qualcosa che ti è venuto naturale oppure ci hai lavorato sopra più tardi?
-JB: E' venuto di conseguenza a come ho scritto il riff. I demo che avevo registrato erano una cosa davvero molto rudimentale, solo io e la chitarra, così non c'era groove quando le ho scritte. Quando arrivò il momento di dargli forma, mi è venuto naturale pensare ai Led Zeppelin, e uscì fuori una cosa simile al bridge di Kashmir al contrario. "Cosa stai facendo? Non sei il primo e non sarai nemmeno l'ultimo!" ha commentato Jason Bonham, ma mi sono detto " Beh, almeno non ho rubato proprio tutto".
-Hai modificato la canzone dopo queste prime registrazioni?
-JB: Non in studio, ma abbiamo dovuto lavorarci sopra di nuovo perchè eravamo stanchi di suonarla sempre nello stesso modo. La abbiamo suonata sempre uguale per due anni. La suonavo con una chiarra normale invece che con una baritono e suonava bene. Sembrava più incisiva. L' abbiamo trasportata da Do in Mi, così ora è in accordatura standard. Ho dovuto cambiare anche il cantato, ma mi piace di più adesso e sembra più in stile Hendrix. Ci ha anche risparmiato di portare con noi una chitarra baritono per usarla in un solo pezzo. La abbiamo suonata in Mi in tre concerti fin'ora, e non penso che qualcuno l'abbia notato, se devo dire la verità!.
-Cosa rende un riff un bel riff?
-JB: Un gran riff per me è qualcosa che ti colpisce subito appena lo ascolti. Ci sono alcune canzoni che hanno riff del genere. "Just Got Paid" dei ZZ Top è un riff eccezionale, ma anche "Heartbreaker" dei Led Zeppelin. Un altro grande riff è "I'm a mover" dei Free e ,ovviamente, qualche canzone dei Black Sabbath. Sei subito attratto da quei riff, non sai ancora niente della canzone, ma il riff ti catapulta immediatamente nel pezzo. Ti dà un piccolo assaggio di quello che verrà dopo. Se unisci ad un buon riff una bella voce quello diventerà un brano assolutamente devastante. Ecco perchè la gente ama i riff rock: sono le chitarre che ti danno un pò d'aria fresca."
-Come riesci a manterere vivo il tuo comporre canzoni?
-JB: Devi ascoltare un sacco di musica diversa. La gente rimane scioccata quando scopre cosa c'è sul mio iPod. Non è tutto blues o rock-blues. Io ascolto di tutto, da John Legend al metal. In ogni genere trovo dei pezzi e dei ritmi che mi ispirano, che si tratti degli Iron Maiden o di altri gruppi. Devi lasciare che la tua mente sia aperta a tutto.
-Puoi farci qualche esempio?
-JB: Quando devi scrivere qualcosa di tuo, tutto quello che ascolti ti viene in aiuto. Puoi scirvere un riff usando molti semitoni che provengono dalle scale Indiane, o può venirti un'idea che si basa su una progressione di accordi tipica di Al Green, che è un artista R&B. Tutte queste cose funzionano quando le usi in un contesto rock-blues, perchè gli da quel tocco di fresco. Molti bluesman non prendono ispirazione da nessun altro genere.
-Quali sono i 5 riff blues più belli per te?
-JB: La canzone migliore di tutte dev'essere "Born Under A Bad Sign" (Albert King). E' assolutamente fantastica, penso che ti colpisce subito sin dalla prima nota. "I Ain't Supersticious" di Howlin' Wolf, di cui amo anche la versione di Jeff Beck. "The Thrill is gone" (resa popolare da BB King) è una scelta obbligata. "Boogie Chillen" di John Lee Hooker e ovviamente "I'm A Man" di Bo Diddley.
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