sabato 26 luglio 2014

Intervista Guitarist Magazine 384

In ambito blues-rock è lui l'uomo del momento. Joe Bonamassa, equipaggiato di Telecaster e album nuovo, è pronto a mordere ancora, con il suo playing spericolato e creativo. Lo abbiamo incontrato per farci dare una lezione su come suonare dell'ottimo blues con libertà e originalità, e per scoprire anche perchè i Fender Deluxe siano un segreto da custodire per quanto concerne il suono. 
Joe Bonamassa:
"Sono sempre stato un anticonformista nel modo libero di approcciare e di considerare il blues. Con mente aperta." dice Bonamassa. Siamo nello studio di registrazione John Henry di Londra, il giorno successivo alla sua esibizione al Download Festival. Per sua stessa ammissione non è stato un concerto molto divertente. La strumentazione a disposizione era accettabile, un buon suono, ma non spaventosamente buono come è invece quello della strumentazione personale che Joe porta normalmente in tour. E siccome piove sempre sul bagnato, uno dei gruppi metal in cartellone ha deciso bene di provare il proprio brutale impianto di amplificazione dietro le quinte, a volumi abbastanza udibili, proprio mentre Joe stava suonando di fronte al pubblico. 
Ad ogni modo, Joe Bonamassa ha dei buoni motivi per essere felice. Innanzitutto il suo nuovo album, Different Shades Of Blue, si appresta a divenire il suo primo album di pezzi inediti (cosa non del tutto chiara poi, visto che la traccia d'apertura è una cover di Hendrix). Cosa forse ancor più importante, questo album lo mette alla prova con un po' meno di quella compostezza che gli ha fatto avere tanti fans (e anche tanti detrattori). In compenso, è un Bonamassa più spericolato, schietto ed energico. Un album che rivela la vera identità di Joe, quella, cioè, di un chitarrista dannatamente in gamba, con riff pazzeschi ed una musa ispiratrice che non dorme mai. Scritto a più mani con alcuni grandi compositori di Nashville che compaiono come co-autori dei testi e delle canzoni, Different Shades Of Blues esplora diversi territori, anche in termini chitarristici. 
"Quella è la chiave di lettura di questo album blues" dice Joe "Si va dal blues tradizionale fino a generi che potresti fare fatica a definire blues. Ed è il modo in cui ho sempre suonato, scrivendo cose tipiche del genere, cose che non lo sono oppure una via di mezzo come ad esempio un pezzo country o una canzone pop o qualsiasi altra cosa." Comodamente seduti in poltrona, parliamo con Joe di parecchi argomenti, come ad esempio la magia del manico in acero delle Stratocaster, o dei sempre più numerosi chitarristi dipendenti dai pedali (effetti). Dopodichè, passiamo alla cosa principale: una lezione in cui Joe ci mostra come suonare il blues!
L'articolo è tratto dal numero 384 della rivista Guitarist che potete acquistare seguendo il link sottostante. Vi ricordiamo che la rivista è in lingua inglese, questa breve traduzione comprende solo l'anteprima. Per tutti quelli che non leggono in inglese, aspettiamo di ricevere al più presto questo interessante numero per parlarne sulla pagina facebook di Joe Bonamassa Italia.



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