Lo spettacolo si è aperto con Dust Bowl, poi via con i classici come Slow Train, Blues Deluxe, Sloe Gin e per finire un'encore di India/Mountain Time. Insomma i pezzi sono quelli, ma chi lo conosce bene lo sa: oltre alle caratteristiche di Joe non mancano mai alcune...novità! Riesce a riarrangiare i suoi pezzi sempre in maniera nuova ed eccellente (la versione di Sloe Gin era quasi ballabile, con quelle cadenze ''strane'' e nuove). Un pò come quando vai a sentire Dylan dal vivo: se hai sentito i suoi pezzi in studio, ok, li riconosci, ma dal vivo poi: ''Ah woow questa allora è Like a rolling Stone! Mica l'avevo riconosciuta!'' Insomma tanto talento, versatilità, originalità, rispetto per la tradizione blues che non manca mai, un pizzico di ironia che non guasta assolutamente e tanto divertimento. Speriamo che con Joe avvenga quello che successe ad esempio nei periodi del punk o precedenti, cioè che tanti ragazzi, sentendo quella chitarra, ne imbraccino una e inizino a fare musica. Io suono da parecchio ma con Joe ho trovato davvero nuova linfa!
martedì 1 luglio 2014
Joe Bonamassa live Firenze, 26 Giugno 2014: breve recensione di un fan
Pochi giorni fa Joe Bonamassa si è esibito a Firenze nel Teatro del Maggio Musicale Fiorentino e dopo una lunga attesa per vederlo dal vivo, ho avuto la conferma finale: al giorno d'oggi la chitarra Rock Blues è LUI. Il concerto nel complesso è stato molto più rock che blues (tecnicamente hanno prevalso le scale alla Eric Johnson ma anche tanto Gary Moore) il che ovviamente non è una nota negativa dato che Joe suona, compone e pensa in chiave rock e hard rock. Lo dimostra il modo in cui è concepito il suo live: la chitarra è in risalto ma c'è spazio per tutti, proprio come in una rock band (chi era presente a Firenze ha potuto vedere e sentire i soli spaccaculi di Derek Sherinian, Tal Begman e Lenny Castro).
Lo spettacolo si è aperto con Dust Bowl, poi via con i classici come Slow Train, Blues Deluxe, Sloe Gin e per finire un'encore di India/Mountain Time. Insomma i pezzi sono quelli, ma chi lo conosce bene lo sa: oltre alle caratteristiche di Joe non mancano mai alcune...novità! Riesce a riarrangiare i suoi pezzi sempre in maniera nuova ed eccellente (la versione di Sloe Gin era quasi ballabile, con quelle cadenze ''strane'' e nuove). Un pò come quando vai a sentire Dylan dal vivo: se hai sentito i suoi pezzi in studio, ok, li riconosci, ma dal vivo poi: ''Ah woow questa allora è Like a rolling Stone! Mica l'avevo riconosciuta!'' Insomma tanto talento, versatilità, originalità, rispetto per la tradizione blues che non manca mai, un pizzico di ironia che non guasta assolutamente e tanto divertimento. Speriamo che con Joe avvenga quello che successe ad esempio nei periodi del punk o precedenti, cioè che tanti ragazzi, sentendo quella chitarra, ne imbraccino una e inizino a fare musica. Io suono da parecchio ma con Joe ho trovato davvero nuova linfa!
Lo spettacolo si è aperto con Dust Bowl, poi via con i classici come Slow Train, Blues Deluxe, Sloe Gin e per finire un'encore di India/Mountain Time. Insomma i pezzi sono quelli, ma chi lo conosce bene lo sa: oltre alle caratteristiche di Joe non mancano mai alcune...novità! Riesce a riarrangiare i suoi pezzi sempre in maniera nuova ed eccellente (la versione di Sloe Gin era quasi ballabile, con quelle cadenze ''strane'' e nuove). Un pò come quando vai a sentire Dylan dal vivo: se hai sentito i suoi pezzi in studio, ok, li riconosci, ma dal vivo poi: ''Ah woow questa allora è Like a rolling Stone! Mica l'avevo riconosciuta!'' Insomma tanto talento, versatilità, originalità, rispetto per la tradizione blues che non manca mai, un pizzico di ironia che non guasta assolutamente e tanto divertimento. Speriamo che con Joe avvenga quello che successe ad esempio nei periodi del punk o precedenti, cioè che tanti ragazzi, sentendo quella chitarra, ne imbraccino una e inizino a fare musica. Io suono da parecchio ma con Joe ho trovato davvero nuova linfa!
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