Il nuovo album di Joe Bonamassa inizia con 3 canzoni che volano via senza nemmeno lasciare il tempo di pensare troppo al blues, al rock o al giusto mix dei due generi che le compongono.
Faccio quindi una pausa per scrivere perché l'impressione è quella di essere stato rapito e non riesco a buttare giù nemmeno una riga. Organizzo le idee, mi siedo, mentre la quarta traccia parte da sola come un segno del destino, costringendomi a riassumere in breve i miei primi pensieri.
Ritrovo un Joe Bonamassa in grande forma, che guida in direzione del successo, come dimostra la repentina entrata in classifica del suo ultimo lavoro. Con un tocco in meno di blues ed uno in più di rock...
THIS TRAIN: non c'era titolo migliore, si tratta veramente di un treno: ritmo, melodia e suono che travolgono, una corsa che non stanca. Voto:9
MOUNTAIN CLIMBING Il chitarrista è libero di sviluppare in maniera molto personale il sound più "Zeppeliano" del suo playing, ed è un bene! Voto: 8
DRIVE il singolo che cresce ad ogni ascolto, e dopo vari tentativi colgo quelle sfumature affascinanti che inizialmente non percepivo. Rivalutare una canzone dopo vari ascolti o giorni, è una caratteristica di molti grandi pezzi composti dagli artisti migliori. Spesso è l'ascoltatore che deve preparare l'orecchio per qualcosa di nuovo o diverso. Voto: 7,5
NO GOOD PLACE FOR THE LONELY, ci si abbandona al suono sensuale di uno slow blues, genere in cui Joe Bonamassa è un vero e proprio maestro. Indubbiamente un bel pezzo, forse un po' troppo prevedibile...ma ecco che questo sound rende tutto maledettamente magico e capisco che è giusto cosi! L'assolo finale meriterebbe un voto a parte, ma nel complesso... Voto 6,5
BLUES OF DESPERATION, la titletrack. C'è qualcosa di strano, una specie di ranocchia in sottofondo che mi coglie del tutto impreparato, atmosfere indianeggianti, melodie quasi malate. Eppure questa canzone funziona, il riff mette decisamente in chiaro chi è che comanda qui. Mi piace. Voto:7
THE VALLEY RUNS LOW, canzone più pacata, con un dolce controcanto femminile, chitarre acustiche e atmosfere celestiali. Amo questa canzone sin dal primo ascolto come si può amare un vento caldo quando ci accarezzail viso. Voto:7,5
YOU LEFT ME NOTHING BUT THE BILL AND THE BLUES gioca in casa per me; già dal titolo ha un posto nel mio cuore, la proporrei al governo come inno nazionale sicuro che in molti l'apprezzerebbero! E' un rock blues energico, un pezzo decisamente ballabile, con il suo rotolare lungo la strada che va dritta al punto: la musica è divertimento in fondo, e questo pezzo è il più divertente di tutto il disco (da notare l'imprecazione in sottofondo non appena i musicisti smettono di suonare !). Voto:8,5
DISTANT LONESOME TRAIN. Questa volta il treno è immerso in un'atmosfera quasi direi rabbiosa. Esce fuori un pezzo che speriamo possa essere uno dei cavalli di battaglia delle esibizioni dal vivo del prossimo tour. Voto:7
HOW DEEP THIS RIVER RUNS Non è uno dei momenti migliori del nuovo disco, ma di sicuro una canzone molto godibile che conferma gli alti standard di questo nuovo lavoro in studio. In alcuni passaggi ricorda la canzone Different Shades Of Blue. Voto:6
LIVIN' EASY e WHAT I'VE KNOWN FOR A VERY LONG TIME pur essendo canzoni particolari che non hanno il compito di rappresentare il disco nella sua complessità, mi aiutano a delineare meglio le mie impressioni finali. La prima in particolare infatti, con un sax spesso protagonista, e un ritmo honky tonk di sottofondo, dimostra la voglia di Joe di non incatenarsi alla sua comfort zone e questo non lo dico solo io, ma lo confermano le numerose recensioni, tutte positive, che il disco sta riscuotendo dopo appena un paio di giorni dalla sua pubblicazione. Voto:7 ad entrambe
RECENSIONE COMPLESSIVA DELL'ALBUM:
"Quello che ho sempre saputo" è che Joe Bonamassa non delude le aspettative con un disco fatto di canzoni che non cambieranno il mondo, ma che aiuteranno a capire i suoi ascoltatori che ci si può mettere in gioco, fare quello che si sa fare al meglio, senza adagiarsi su un binario prestabilito. E poi lavorare duro, sempre, con passione e dedizione. Con onestà. Mi piace il nuovo Joe Bonamassa, non è un musicista che puoi permetterti di dare per scontato, grazie alla sua personalità divertente, profonda, sensibile e forte allo stesso tempo. Come questo disco: fantastico!
P.S. E' decisamente il miglior musicista dei miei tempi. Per me che non ho vissuto gli anni '60, '70, 80, Bonamassa è un legame con il passato, e un faro puntato verso il futuro.
Recensione dell'album a cura di
Luca Coccia
(JBI, Olimpia, Music Festivals All Around The World)