Più di qualcuno a volte mi chiede come è nata la passione per Joe Bonamassa e io ho deciso di fare una cosa:
Vi racconto la creazione della pagina di Joe Bonamassa Italia.
Sembravo l'unico essere vivente che conoscesse questo musicista. E ci ho pensato un mese prima di iniziare questa piccola avventura. Il primo Mi Piace fu letteralmente elemosinato ad una ragazza che tutt'oggi forse non ascolta nemmeno i dischi di Joe, ma la ringrazio per la fiducia. Altre persone intorno a me tendevano a prendere in giro me e lo strano suono del cognome di Joe, che provocava spesso un sorriso a chi lo sentiva per la prima, ma anche per la seconda, terza volta. Andai ad Amsterdam e tornai dopo credo una settimana.
Un giorno saprò raccontare in un libro tutte le varie vicissitudini che hanno preceduto la creazione della pagina, non perché io sia qualcuno in particolare, ma perché penso sia una storia condivisibile dalla maggior parte dei ragazzi italiani che provano a fare musica in questo paese.
Comunque proiettiamoci indietro di 4 anni: mi ritrovo da solo, con una grande passione per la musica, con il mio amplificatore e la mia chitarra, per nulla soddisfatto delle varie e brevi esperienze collezionate con altri musicisti locali, tutte finite tra l'altro nell'incoerente decisione di dedicarsi ad altro e di lasciare che altre cose si mettessero in mezzo tra me e la mia "missione".
Qualcosa di simile si sta ripetendo anche ora, e come allora reagisco prendendola come una occasione per dedicarmi alla crescita tecnica (da poco ho ripreso lo studio della voce) e alla storia della musica, mettendo da parte per forza di cose il sudore della sala prove.
Sentivo di aver esplorato tutte le strade possibili e rischiavo di perdere la creatività, cosi cercavo uno che fosse davvero bravo con la chitarra e che potesse illuminarmi in qualche modo.
Sembra incredibile, ma cercando uno a caso ho trovato Joe Bonamassa.
Il requisito fondamentale che questo musicista doveva avere, era che doveva essere contemporaneo e il più giovane possibile perché volevo pure sviluppare un punto di vista nuovo sulla situazione musicale moderna (parliamo di tre anni fa in realtà ma poco cambia).
Trovai due risultati, due chitarristi, tra cui ne scelsi a pelle uno. E non mi sono mai pentito di quella scelta, credo sia verissimo quando si dice che l'istinto non sbaglia mai.
Da li ho scoperto tanti altri personaggi meravigliosi del mondo della musica, soprattutto Stevie Ray Vaughan, ma anche generi per me nuovi come il blues, il british blues, il rock-blues e via dicendo.
Ho deciso che avrei preso lezioni di chitarra, perchè c'erano queste strade musicali di cui nessuno mi aveva mai parlato e che non volevo esplorare da solo.
Ho praticato da allora una dedizione alla musica ancora più profonda, ho scoperto personaggi con storie molto più difficili delle mie. Ad un certo punto mi sono auto-diagnosticato il blues e per la prima volta ero felice per quegli stati d'animo che prendevano finalmente un senso.
Non solo Joe Bonamassa quindi, ma Stevie Ray Vaughan, Rory Gallagher, BB King. Con il tempo ho ritrovato la mia strada, ho continuato il mio percorso che non è strettamente legato alla tecnica o alla musica di questi personaggi, ma da cui sicuramente ho preso le basi a livello di dedizione ed umiltà verso questa forma di arte splendida. Non ho mai pensato di imitare Joe Bonamassa, nè nessuno degli artisti che ho scoperto. Non ho mai voluto imparare a suonare tutti i loro licks, o a riprodurre fedelmente il loro suono. Semmai ho consolidato la sensazione che potevo essere me stesso, musicalmente soprattutto, ma anche nella vita di tutti i giorni.
La prima foto che ho visto di Joe Bonamassa lo ritraeva mentre si esibiva con una chitarra acustica allo Stafford Center in Texas. Biondo, un po' sovrappeso, con gli occhiali, ancora oggi guardo questa foto e ci vedo una persona completamente diversa da quella che avrei imparato a conoscere...sono solo io che ho questa impressione?
PS Ho detto che tra i risultati della mia ricerca, la mia scelta si riduceva a due musicisti; l'altro era Mr John Mayer, che è un grande artista che scrive canzoni molto belle, ma che non mi ha mai particolarmente ispirato, per qualche ragione che solo la dea musica può sapere.
Beh ragazzo hai fatto proprio un ottimo lavoro. E la tua storia per alcuni versi è anche un po' la mia. Nel senso che dopo aver girato un po' di band blues (sono cantante) ne ho messa su una mia proprio con un tributo a Joe Bonamassa. Difficilissimo percorso... dopo le prime prove vedevo musicisti scappare via. Il leit motiv era sempre lo stesso: troppo difficile, troppi obbligati, troppoa roba! Ma non ho mai mollato ed ora penso di aver trovato la quadra con musicisti di ottima fattura. Faccio anche altre cose, ma quando arriva il giorno delle prove con la Blues of Desperation (il nome non poteva che essere quello) è come se il mondo si fermasse!!! Capito qui per caso e mi accorgo che l'ultimo post è del 2016. Sei sparito o ti sei preso solo una pausa? Per me questo tuo lavoro è a dir pocofondamentale... Se puoi ti lascio la mia mail: bluesofdesperation@gmail.com. Ciao Marco
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