You & Me, Recensione Voto 4
Seguendo le orme di Kenny Wayne Shepherd, Johnny Lang e Derek Trucks, il prodigioso Joe Bonamassa prova a distinguersi da tutti quei chitarristi sulla ventina che affollano la scena, e lo fa con il suo quinto album in studio dal 2000 ad oggi. Prodotto da Kevin Shirley (che annovera tra le sue esperienze professionali Led Zeppelin, Black Crowes e Aerosmith) You & Me è la prova dell'enfant prodige Bonamassa in un album di "musica heavy suonata in pieno stile blues".Anche se la cover di Charlie Patton "High Water Everywhere" non riesce completamente ad andare a segno come dovrebbe e come ci si aspetterebbe dalla traccia d'apertura di un album heavy blues, il suo ritmo serpeggiante e i bicordi tanto cari a Billy Gibbons ne fanno un pezzo comunque interessante da ascoltare. "Asking Around For You" impone a Bonamassa di concentrarsi sulle sue possibilità vocali anche se quel suono è decisamente un po' meno heavy e più da canzone di Natale. Durante l'album You & Me Joe Bonamassa dimostra perchè in mezzo ai suoi "confratelli dall'animo blues e soul" la sua voce si posiziona a metà classifica. Mentre la lenta "Asking around for you" lascia a Bonamassa lo spazio per emozionare, il suo cantato dal fiato corto su "Your funeral my trial" rende il testo di Sonny Boy Williamson scomodo e maldestro. Due traccie strumentali ("Django" e "Palm Trees Helicopters and Gasoline") sono l'opportunità per Joe di mettere in mostra il suo vero talento musicale, ma suonano entrambi come dei riempitivi malconcepiti.
Con Jason Bonham nella band, sarà stato probabilmente facile garantirsi i diritti per "Tea for One" dei Led Zeppelin. Bonamassa compie un ottimo lavoro nell'evocare Jimmy Page, (non di certo Robert Plant), ma quei suoni da synth o da computer sono un'aggiunta sgradita. Con il suo basso palpitante e con i suoi tocchi di piano particolari "Torn Down" è il primo ed ultimo episodio in cui Bonamassa permette alla sua chitarra sempre in primo pianodi restare un passo indietro. E' quindi la migliore canzone "plettrata" da Bonamassa, che si appresta a cantare di testa, per eseguire une melodia memorabile.
You & Me soffre di una malattia molto comune tra i chitarristi più eccentrici: le canzoni (di cui 4 scritte o scritte in collaborazione con altri da Bonamassa) sono in gran parte composte da shredding o lunghe sezioni solistiche noiose e fine a sè stesse. Esattamente due minuti e sei secondi in Bridge to Better Days (su 5 minuti e sette secondi totali della canzone) sono dedicati all'assolo. Capisco che molti di quelli che compreranno questo album non si aspetterebbero che fosse di meno, ma questa auto-indulgenza significa che You & Me non uscirà mai dalla nicchia di entusiasti della chitarra elettrica. Se per Joe va bene, figuratevi per me.
articolo originale di Zach Hothorn del 11 Marzo 2008 per Prefixmag.com
Nessun commento:
Posta un commento