Non è il caso di Joe Bonamassa. Infatti, sono stati i chitarristi blues britannici di fine anni '60 ad appassionarlo e spingerlo a prendere in mano una chitarra. Eric Clapton, Jeff Beck e Paul Kossoff dei Free sono stati la sua introduzione al genere, insieme ad "alcuni ragazzi irlandesi come Gary Moore e Rory Gallagher".
Bambino prodigio, Bonamassa esce alla ribalta alla stessa età di altri giovani prodigi della chitarra blues come Jonny Lang e Kenny Wayne Shepherd. Mentre questi ultimi due però firmeranno un contratto agli inizi degli anni '90, Bonamassa dovrà attendere l'arrivo del nuovo millennio per pubblicare il suo primo album "A New Day Yesterday."
Da allora, Bonamassa è una presenza fissa nelle vette delle classifiche blues con i suoi 10 album in studio ed una manciata di dischi live, audio e video. Questo è l'anno in cui Bonamassa allungherà il suo passo con nuove pubblicazioni: 3 progetti live ed un nuovo album in studio.
DOMANDE E RISPOSTE
D: Ogni anno hai un flusso costante di nuove pubblicazioni. Registrate tutti quanti gli show?
R: Registriamo solo quello che vogliamo pubblicare. Questa settimana faremo sei show e non abbiamo il tempo di passare tutto il materiale al setaccio. Se ogni volta che facciamo uno show ci mettessimo seduti a riascoltarlo, avremmo le orecchie distrutte adesso.
D: Ci sono dei cambi nella setlist quando sai che un tuo show verrà registrato e pubblicato?
R: Sempre. Facciamo sempre degli show di riscaldamento prima, tranne per quelli del "Live in London" poichè si trattava di 4 show tutti diversi tra loro.
D: E' uscito il disco live in Amsterdam con la cantante Beth Hart. Come è nata la collaborazione?
R: La conoscevo di nome già da parecchi anni. Nel 2010 abbiamo fatto qualche concerto insieme in Europa. Sapevo che la stampa la inquadrava come una nuova Janis Joplin. Ho ascoltato alcune sue canzoni, ed erano davvero rock, tuttavia non ho riscontrato questa associazione con Janis Joplin a livello di canto. Non che la conoscessi molto bene musicalmente, ma un paio di canzoni le conoscevo. Non ne conoscevo abbastanza per poter esprimere il mio giudizio. Quando poi sono andato a vederla cantare, ho visto un misto tra Steve Marriott (Humble Pie) e Tina Turner. Ho pensato tra me e me che era assolutamente incredibile. Ho pensato subito che sarebbe stato grandioso mettere su una grande band con delle grandi canzoni, indipendente se queste fossero state scritte da noi o no. Ed è quello che è successo. Abbiamo pubblicato due dischi, entrambi numeri 1 nella classifica blues. Onestamente, non credo ci sia in tutto il mondo un'altro artista che merita tanto successo quanto Beth Hart.
D: Quando collabori con artisti come Beth Hart...cambia il tuo modo di suonare?
R: Su alcune di queste cose, con Beth Hart o con i Rock Candy Funk Party ad esempio, sono solo un turnista. Non voglio essere il frontman di un'altra dannata band. Faccio progetti paralleli perchè sono un chitarrista. Amo suonare la chitarra, fondamentalmente...A volte mi piace semplicemente prendere la mia chitarra ed accompagnare un/a cantante talentuoso/a, oppure suonare con una jazz band strumentale. O anche fare dell'hard rock.
D: Più avanti quest'anno uscirà un nuovo album. E' stato già registrato?
R: Si è già stato registrato. Al momento stiamo suonando alcune canzoni tratte da esso, ma l'album non uscirà prima di Settembre.
D: In cosa questo album differirà da quelli precedenti?
R: E' diverso da tutti e 10 gli album precedenti perchè è composto da tutto materiale originale. Nel corso degli anni sono stato conosciuto come uno che ha fatto alcune canzoni originali più materiale che comprende delle cover, dal momento che non mi interesso molto di chi ha scritto una bella canzone. Non bado ai crediti. Non l'ho mai fatto. Cosi ho deciso stavolta di scrivere tutto materiale inedito, insieme ad alcuni grandi co-autori con cui ho lavorato a Nashville per dei bei pezzi di cui sono molto felice. Credo che l'album sia molto forte. E' il migliore che ho fatto finora.
D: Nel mercato musicale odierno, c'è tantissima musica nell'arco di poco tempo. Le persone ti chiedono mai di rallentare?
R: Non dò ascolto a nessuno. La ragione per cui ho una mia casa discografica è che sia io che il mio manager non vogliamo che gli altri ci dicano quello che dobbiamo fare. Siamo dei cani sciolti. Il modo in cui operiamo non è come quello degli altri. Potrebbe essere meglio, o peggio, ma è cosi che abbiamo sempre fatto. Un sacco di gente compra i nostri dischi ogni volta che vengono pubblicati.
Nessun commento:
Posta un commento