mercoledì 3 febbraio 2016

La nascita di "An Acoustic Evening At the Vienna Opera House" pt1

UK "Acoustic" pt.1
Joe Bonamassa è una sorta di eroe moderno. Un nuovo re della chitarra la cui ascesa nel mondo della musica è ormai leggenda; immaginate di aprire un concerto di BB King a 12 anni. Se fosse la scena di un film di Hollywood fareste fatica a crederci, ma è accaduto realmente. Joe sembra aver dato nuova vita ad una scena blues in qualche modo ormai vecchia e stanca, vendendo milioni di dischi in tutta Europa. I suoi concerti in elettrico (più di 60 mila persone hanno assistito al suo recente tour europeo) rappresentano una materia di studio per quanto riguarda il controllo, il tocco e il gusto melodico e musicale. Ormai è divenuta famosa anche la collezione di chitarre di Joe che include non una ma una moltitudine di Les Paul tra le più ricercate appartenenti all'era d'oro dagli anni '50 in poi. 

La famosa collezione di chitarre di Joe Bonamassa

Ad ogni modo i passi in avanti di Joe continuano e la sua crescente celebrità non ha intaccato minimamente l'entusiasmo genuino per le più svariate avventure musicali. Dalla nostra (riferito all'autore dell'articolo) conversazione telefonica transatlantica è emersa l'impazienza di Joe di parlare dei suoi ultimi progetti, un album acustico live e un Dvd con la performance alla Vienna Opera House dello scorso anno. 
"Sai è stata davvero un' esperienza fantastica" ha detto Joe dopo i convenevoli saluti iniziali. "E' stato bellissimo dover mettere insieme la band per questo spettacolo e sono molto felice del risultato".

Schermata del menù del dvd

Il nuovo progetto è una ripartenza; nonostante sia normale per Joe inserire dei set acustici nei suoi show, questa è la prima volta in cui porta on the road uno show interamente in modalità unplugged. E, come avrei imparato di li a poco, questo è stato davvero uno show "unplugged" nel vero senso della parola. Ma innanzitutto, da dove nasce l'idea per questo progetto acustico?
"L'idea nasce dal fatto che avevamo questo concerto nel programma del tour, una data all'Opera house di Vienna. Ed è molto difficile riuscire ad esibirsi li poichè il programma dell'Opera House è molto rigoroso, organizzano i loro show, ed aprono agli artisti esterni solo due settimane all'anno circa. In più si tratta dell'opera, è un posto specificatamente dedicato all'opera, noi abbiamo ricevuto un invito per esibirci l'anno precedente con i Black Country Communion e sai , non c'è niente che abbia meno a che fare con l'opera dei BCC. Uno degli organizzatori mi disse : "Joe, noi crediamo davvero che sarebbe grandioso se tu ti esibissi personalmente con la tua band" Ma io risposi di non essere sicuro, la vedevo dura non essendo il mio ambiente. Il posto non era progettato per uno show in elettrico, ma per della musica acustica. Ad ogni modo prenotammo la data e sarebbe stato un problema a cui avremmo pensato dopo. 

Poi la conversazione finì per riguardare l'album acustico, e originariamente la mia idea abbastanza semplice era che con l'aiuto di altri chitarristi avrei cantato alcune mie canzoni tra le più conosciute - se così si può dire (Joe ride) - e raccontare qualcuna delle storie che ci sono dietro le canzoni. Quindi doveva trattarsi di un'unico concerto, molto divertente e che mi avrebbe reso sinceramente orgoglioso, ma un sacco di fans hanno richiesto altri concerti acustici" racconta Joe. 
"Quindi ho passato l'idea a Kevin Shirley (produttore) e lui inizialmente disse "Penso che sarà una cosa abbastanza noiosa, Joe. Senza offesa; beh forse non troppo, ma credo possa essere un po' noioso; perchè non metti insieme una band e non fai un intero concerto con tutte le canzoni arrangiate in modo diverso?" e io pensai "Bene, ci sto".


Copertina del cd An Acoustic Evening at the Vienna Opera House

Iniziammo a cercare i membri per questa band e la mia prima telefonata fu per Arlan Schierbaum, che vive nei pressi di Los Angeles e ha una delle più grandi collezioni di tastiere che io abbia mai visto. Se cerchi un harmonium o un pandemonium box o qualcos'altro, lui ce l'ha. Lui suona l'Hammond (non che noi ne avessimo bisogno visto che sarebbe stato tutto unplugged ), ma suona alla grande anche il pianoforte ed altre cose. La seconda telefonata fu per Gerry O'Conner di Dublino, che conosceva Kevin tramite uno dei suoi amici che mi pare sia di Dublino anche lui. Poi ci fu Mats Wester che vive a Stoccolma, in Svezia, e che suona uno strumento davvero strano chiamato Nyckelharpa: ha un gran bel suono capace di riempire eventuali vuoti. Con il suo strumento, un vecchio strumento svedese (una sorta di violino) è un musicista rinomato a livello mondiale. Infine dopo le indisponibilità di alcuni percussionisti, si è unito a noi Lenny Castro, una vera e propria leggenda. Se avete sentito la canzone "Africa" dei Toto sappiate che è lui che suona le percussioni all'inizio...infatti abbiamo iniziato a chiederci come mai non l'avessimo contattato prima. Ma meglio tardi che mai. Non è stato affatto una scelta di ripiego, e il fatto che lui abbia accettato è stato un onore, non pensavamo sarebbe stato molto facile per via dei suoi impegni con Stevie Nicks, ma pare che in quel momento non fossero in tour. Ad ogni modo questo è il gruppo - una band di cinque elementi - e poi c'è stato Montreux, il nostro primo show dopo 3 prove, che fu un po' scoraggiante.
Intervistatore : Avete fatto solo 3 prove prima? E' alquanto notevole!!!
JB : 3 prove, è stato proprio cosi che è andata

Joe Bonamassa live a Montreux 2012






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