UK Acoustic pt 3
INTERVISTATORE: Hai usato delle accordature alternative in occasione del tour acustico o era sempre quella standard ?
JB: Si, le abbiamo usate. Le accordature erano quelle del disco nella versione originale dei pezzi. Quindi abbiamo adottato un tipo di accordatura aperta in Do, una "dropped" in Re , alcune addirittura Double dropped in Re. In base a come erano le versioni originali.
INTERVISTATORE: quando suoni la chitarra elettrica con la tua normale band usi il capotasto per qualche canzone?
JB: Per tutto il concerto suono normale, a volte ho un capotasto sul FA e uno sul Fa Diesis , serve per la mia parte cantata.
INTERVISTATORE: Cambi chitarra parecchie volte durante un live, è tutto prestabilito?
JB: Lo faccio per via dei bending... la chitarra si scorda; o magari ho una situazione in cui devo togliere il capotasto e nel bel mezzo di un concerto la chitarra si scorderebbe. Ogni chitarra ha il suo tempo, io provo a far durare la mia Les Paul 3 o 4 canzoni in una serata, ma arrivo a 7 o 8 chitarre a concerto, il che non è male. Ho visto altri fare di peggio...Alcuni cambiano chitarra solo per il gusto di farlo, ma io diventerei matto. Ho provato a fare un intero concerto con una sola chitarra, ma puoi fare circa 8 canzoni al massimo poi l'accordatura è "andata".
INTERVISTATORE: Parliamo di influenze musicali. Ascoltavi parecchi chitarristi country blues quando stavi imparando a suonare? Hanno avuto un'importante influenza su di te?
JB: Si abbastanza. Credo, riguardo la chitarra acustica, che le influenze maggiori per me siano state quelle provenienti da Doc Watson, Stephen Stills e dal materiale acustico di Muddy Waters. Kevin Breit, Ry Cooder...ho ascoltato tanto del vecchio blues. Ho una bella collezione di dischi al riguardo. Il fatto è che questi vecchi bluesman possedevano un sentimento unico che era istintivamente dentro di loro. Vidi Eric Clapton in tv e stava suonando un po' di cose dal repertorio di Robert Johnson e discutevano proprio di questo, da dove questo sentimento (per lo più di tristezza) potesse provenire. Ognuno può interpretarlo in maniera differente. Poi tutto quel materiale fu registrato in maniera abbastanza grezza e non sai mai se quel rumore che senti proviene proprio da quella stanza, oppure se un errore fosse intenzionale o meno. Suonare il blues per me significa esprimere i propri sentimenti, la propria anima, a seconda della propria interpretazione ognuno ha la sua versione. E' abbastanza controproducente copiare e incollare nota per nota il vecchio blues perchè se non eri la, se non c'eri, non puoi sapere davvero cosa loro stessero facendo. E' molto meglio prenderne lo spirito e interpretarlo a modo proprio.
INTERVISTATORE: La tua cover di "Stones in my pathway" di Robert Johnson è un cerchio che si chiude. Hai incluso una versione elettrica sul tuo album Driving towards the daylight e per il nuovo album (nb an acoustic evening at the Vienna opera house) sei ritornato alla versione acustica...
JB: E' strano perchè praticamente abbiamo fatto una versione alla Led Zeppelin in studio e poi abbiamo "smontato" l'ispirazione zeppeliana per la versione acustica. Abbiamo provato a tenere tutte le cose che Robert metteva in questa canzone e le abbiamo usate per la nostra versione: i cambi di tempo, di metrica e il fatto che la canzone avesse 3 o 4 diverse parti.
INTERVISTATORE: Quindi Robert Johnson è una delle tue fonti d'ispirazione? Cosa hai appreso dalla sua musica?
JB: Ho tutti i suoi dischi e possiamo dire che gente come Robert Johnson e Son House...beh il loro modo di attaccare la chitarra, ti porta a pensare che fossero stati posseduti o qualcosa del genere, specialmente Son House. Penso che uno che riesca a fare la stessa cosa al meglio, in tempi moderni, sia John Hammond jr., conosce davvero bene quel tipo di musica. E' la sua area di specializzazione in continuo studio. Ha anche fatto un bel film nel 1980 in cui si reca nei pressi del Delta per riscoprire tutte queste cose, è veramente incredibile.
INTERVISTATORE: Sei conosciuto anche per essere un artista che non smette mai di essere in tour o di registrare , cosa c'è ora nel tuo immediato futuro?
JB: Questa è l'anno del dvd (Joe ha appena registrato un Dvd sui suoi lavori live, dal Borderline alla Royal Albert Hall). Sto registrando anche un dvd con Beth Hart. Ho appena fatto un disco con lei ed è bellissimo, sarà il secondo episodio del nostro catalogo insieme e sarà eccezionale. La sua voce è meravigliosa ed è stato un piacere mettere su una band per suonare delle grandi canzoni. Questo è quello che ci aspetta.
INTERVISTATORE : Hai lavorato con molti artisti nel corso degli anni, compreso Clapton, Paul Rodgers, John Hiatt tra gli altri. C'è qualcuno in particolare con cui vorresti in futuro collaborare?
JB: Mark Knopfler senza dubbio....ci sono un sacco di persone sai? ma tutto accade per una ragione ...non ho suonato con Clapton alla Albert Hall senza un motivo. Per me ha un gran significato, sono lusingato del fatto che lui abbia voluto esserci, cosi come per Paul Rodgers, John Hiatt e Beth Hart, e tutte le persone con cui ho collaborato negli anni, è stata una eccezionale e divertente esperienza con tutti finora.
Nessun commento:
Posta un commento