mercoledì 30 marzo 2016

L'unicità di Eric Clapton, che compie 71 anni oggi!

Buon compleanno Slowhand 
Eric Clapton compie oggi 71 anni


Clapton e Bonamassa suonarono assieme sul palco per la seconda volta in occasione del Crossroad Guitar Festival di Antigua. La prima come ricorderete fu in occasione del Live At The Royal Albert Hall in cui Clapton partecipò come special guest (concerto immortalato in DVd e Cd). Riportiamo una frase dell'intervista a Joe Bonamassa avvenuta proprio in occasione di quel secondo incontro:


"Suonare con Clapton è il sogno della mia vita che si realizza! Lui è il mio eroe da sempre, è il motivo per cui io suono uno strumento!
Parole semplici ma che messe vicino ad alcuni anedotti che abbiamo raccontato recentemente sugli inizi incerti di Bonamassa, sulle chitarre tanto amate che è stato costretto a vendere per sbarcare il lunario, danno i brividi!  

Direttamente dall'editoriale britannico Telegraph vi riportiamo alcune interessanti osservazioni sullo stile alla chitarra, alla voce e più in generale alla carriera di questo straordinario artista che è Eric Clapton a cui vanno ovviamente i nostri più sinceri auguri. 
Buona Lettura 

Partiamo con Reid Savage, session man ed insegnate di chitarra inglese, che definisce riassumendolo lo stile di Eric Clapton come musicista: 
"Il suo repertorio di licks è praticamente infinito e sappiamo tutti che i suoi fraseggi sono davvero bellissimi. Clapton sa come aggiungere una indefinibile scintilla alla fluidità del suo playing. Inoltre è anche un cantante e sa quindi anche molto bene come indirizzare il suo stile chitarristico per integrarlo con le linee melodiche della voce. Può suonare in maniera molto rilassata, ma quando deve spingere di più, dimostra di avere la giusta mentalità per farlo, insomma ha decisamente la fiamma dentro e la furia che serve per pestare sulla chitarra; arriva quasi a toccare le cosiddette "bum-notes", cioè delle note fuori scala, ma un'ottima conoscenza delle scale musicali gli permette di uscire fuori da qualsiasi situazione come meglio desidera"
A continuare questa mini analisi non solo del sound, ma della carriera di Eric Clapton è Steve Hackett, virtuoso del progressive rock nonché chitarrista dei Genesis: "L'album che Eric ha registrato con John Mayall & The Bluesbreakers è la bibbia per qualsiasi chitarrista rock!" Registrato nel 1965 e pubblicato nel 1966 in seguito alla breve avventura con gli Yardbirds e mentre era in procinto di fondare i Cream. Hackett aveva appena 16 anni all'epoca quando ascoltò per la prima volta quell'album (soprannominato Beano per via del fumetto che Clapton tiene in mano sull'immagine di copertina del disco) e la sua vita cambiò per sempre. Clapton, invece, era già un veterano di 21 anni! 
"Sin dalla prima nota la chitarra era protagonista assoluta! Il tocco, il vibrato, il tono, tutti questi aspetti. E' anche l'incredibile combinazione Gibson Les Paul/Marshall, che Clapton definì come l'unica che poteva permettersi all'epoca, rivelando una certa casualità fortunata ed involontaria alla base del sound di quei giorni. 
"La tecnica di stare vicini all'amplificatore per ottenere un sustain maggiore faceva parte della sua arte. Iniziò a farlo prima di chiunque altro, anche se The Who, Jeff Beck e Peter Green andavano già verso quella direzione. Diciamo che quando parliamo di Clapton non possiamo non notare come lui sia stato decisamente l'uomo giusto, nel posto giusto, al momento giusto, con la chitarra e l'equipaggiamento giusto. Parliamo di un sound straordinario, un controllo incredibile, una distorsione enorme ed un favoloso vibrato. Un modo di suonare comunque molto spontaneo che venne fuori per la prima volta proprio su quell'album. Tutti i miei amici si mettevano seduti ad ascoltare questo disco per tutta la notte, cercando di coglierne ogni piccola sfumatura o nota. E' stata la nascita del "guitar hero".

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