In molti erano qui all' Iridium Jazz Club, ma non molti quanto immaginate. La stanza del famoso locale situato a Broadway, nel centro di New York City , è proprio come la città: piccola e grande. Cosi piccola perché l'ambiente stretto, intimo e riservato non ha niente a che vedere con le grosse arene o peggio ancora con gli stadi delle rockstar, ma cosi grande perché i picchi di intensità raggiunti qui dentro difficilmente possono essere sperimentati dal pubblico in altri concerti. Perché qui hanno suonato alcuni tra i più grandi musicisti di sempre; perché ieri è toccato a Joe Bonamassa e ai Rock Candy Funk Party; perché questa è stata la casa di Les Paul, al secolo Lester William Polfuss (9 giugno 1915 - 12 agosto 2009).
La serie di concerti organizzata all'Iridium Jazz Club ha come fine quello di rendere omaggio proprio a Les Paul, in occasione di quello che sarebbe stato il suo 98°compleanno. Prima del concerto nella sala che ospita il concerto, piccola ma stracolma, ci viene mostrato un interessante video-documentario riguardante proprio il mitico Les Paul e la sua "rivoluzionaria" idea di voler inventare un nuovo suono, quindi una nuova chitarra.
Dopo il doveroso e riconoscente applauso a Mr Les Paul è il momento dei Rock Candy Funk Party , che salgono sul palco uno dietro l'altro, Joe Bonamassa per ultimo. Ho avuto modo di conoscerlo e non ha fatto che confermare tutto quello che già avevo intuito guardandolo salire e stare sul palco. Sapevo che era un tipo semplice e del suo essere umile e riservato se ne è già parlato altre volte. Non fa la superstar, non si atteggia, non sta al centro dell'attenzione e raramente alza lo sguardo verso il pubblico. Joe Bonamassa lascia che sia la musica a parlare, a muoversi, ad interagire. E lo fa in maniera impeccabile. Quando è il suo momento si lascia andare, chiude gli occhi e si perde nei suoi assoli , riff, fraseggi cosi intensi e vivi da far rimanere tutti immobili e a bocca aperta.
Nell'immagine sopra la scaletta del concerto. La serata si divideva in due live per i Rock Candy Funk Party , a sinistra la scaletta del primo live, quello delle 8pm, sulla destra la scaletta per il secondo set iniziato alle 11 pm circa.
Nell'immagine sotto, pedali e scaletta di Joe
E' molto difficile descrivere le emozioni che questa band ha saputo trasmettere, non solo perché c'era Joe Bonamassa...tutti i musicisti sono stati uno spettacolo, per la tecnica, lo stile , per la semplicità di sembrare nulla più che 6 ottimi musicisti con una grande intesa. Bravissimi a divertirsi e divertire, ognuno con il suo rispettivo strumento come unico mezzo per ipnotizzare il pubblico.
Tal Bergman (drums), Renato Neto (Keys), Joe Bonamassa (guitar),Mike Merritt (bass), Ron DeJesus (guitar),
Sul palco era presente anche un bravissimo percussionista (penultimo a destra nella foto sotto, tra Mike e Ron), ma non ho idea del suo nome, purtroppo.
Il gruppo è compattissimo, la miscela di funk, blues, rock ed altri elementi non stanca mai, è fresca, vivace, potente. Questo gruppo sa picchiare duro ed essere morbido quando serve. Il potenziale è alto e viene sfruttato a pieno. Il concerto scivola via nell'arco di quello che credo sia stata un'ora e mezza, la migliore ora e mezza della mia vita, parafrasando uno dei pezzi in scaletta. A causa di un sistema di ripresa e regia molto professionale ed esigente, ci è stato impossibile usare flash, videocamere ed altro durante il concerto. D'altra parte però questo presuppone che a breve potrebbe essere messa in rete o pubblicata la registrazione in qualità ottima di questa fantastica serata di grande e vera musica.
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