lunedì 18 agosto 2014

#10 ALBERT KING - Born Under A Bad Sign

"Lui prende 4 note e ci scrive un album", ha affermato il chitarrista Mike Bloomfield riguardo Albert King
"Born Under A Bad Sign" è più una raccolta di singoli che un album vero e proprio, ed ha influenzato diversi artisti tra cui Clapton, Hendrix, Peter Green e altri. King spesso combina il soul, l'R&B ed il blues in una miscela  esplosiva che gli garantisce il titolo di Re, leggenda indiscussa del Blues.
Qui potete godervi l'intero album, a patto che, se non avete l'originale corriate subito a comprarvelo. Questo disco è un MUST!



Possiamo aggiungere poco sul personaggio, cioè Albert King, piazzato alla tredicesima posizione della lista dei 100 migliori chitarristi stilata dalla rivista Rolling Stone. Ma questo è niente in confronto alla sua storia e alla sua discografia per la quale non basterebbe un libro intero a raccontarla. E' particolare ricordare che Albert King ha iniziato a suonare la chitarra dopo essersi trasferito in una piantagione di cotone dell'Arkansas dove iniziò a costruirsi i primi rudimentali strumenti musicali. La voglia e l'ingegno scaturati dal bisogno di esprimersi attraverso la musica rappresenta un aspetto comune a molti degli artisti presenti in questa classifica di album blues, il che spiega meglio in qualche modo l'incredibile passione e l'intensità di queste opere musicali che molto spesso nascono dal dolore e dalla voglia di reagire ad esso...



Mi rendo conto di averci messo un po' più del personale in questo articolo, ma se lo faccio è perchè mentre scrivo sono completamente in volo sulle ali di questa musica che consiglio a tutti, anche chi non ha mai ascoltato un disco blues in vita sua. Per quanto riguarda l'aspetto tecnico trovo che sia necessario ricordare la sua famosa chitarra, la mitica "Lucy", una Gibson Flying V che Albert King suonava da mancino, senza tuttavia invertire l'ordine delle corde che quindi risultava essere, dall'alto verso il basso: mi cantino, si, sol, re, la, mi basso. Frequenti bending e fraseggi lenti arricchivano il suo sound e il suo tocco unico. Born Under a Bad Sign fu pubblicato nel 1967 e seguiva l'esordio discografico del '62 intitolato The Big Blues

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