mercoledì 15 luglio 2015

Date "3 Kings Tour"

Ecco le date del tour 3 Kings che vedrà Joe Bonamassa impegnato per tutto il mese di Agosto in diverse città degli Stati Uniti. A Settembre parte invece il tour europeo che purtroppo non prevede, al momento, nessuna tappa in Italia.

Agosto
07 Camden, NJ 
08 Holmdel NJ
10 Saratoga NY
11 Hyannis MA
12 Bangor ME
14 Cuyahoga Falls OH
15 Dayton OH
17 Morrison CO
20 West Valley City UT
22 Mountainview CA
24 Paso Robles CA
25 Santa Barbara CA
26 San Diego CA
28 San Diego CA
29 Los Angeles CA


lunedì 25 maggio 2015

Guitar Safari 3: Joe si è innamorato!

"A volte devi fare parecchia strada prima di trovare qualcosa che non ti aspettavi di trovare, ma di cui ti innamori a prima vista"
Joe Bonamassa

Amici appassionati di chitarre! Vi scrivo da Sydney, Australia.

Ho sempre avuto un debole per questa grande roccaforte per criminali e soggetti socialmente inadatti che un furono spediti in questo paradiso, come previsto dalla legge, il più lontano possibile dalla fredda e triste Inghilterra.



Comunque, tornando a noi, ora parliamo di chitarre ed in particolare di una chitarra molto speciale che ho scoperto due anni fa, ma che solo di recente è entrata ufficialmente nella mia vita: una Gibson Les Paul Standard del 1960 con rivestimento Sunburst che, per la maggior parte della sua esistenza, ha avuto un solo proprietario. Per inquadrare la Les Paul Standard nella giusta prospettiva, dobbiamo iniziare raccontando quello che stava succedendo in quel periodo.
Le vendite del modello Les Paul sono decollate solo all'inizio di quello che noi fissati di chitarre chiamiamo "Il Santo Graal delle chitarre elettriche": dal 1958 al 1960. E' difficile crederci, ma c'è stato un momento in cui la Gibson ha messo in Stand By la produzione per quasi un decennio. Dall'autunno del 1960 la Les Paul, così come la conosciamo noi, non era più una novità e tutte le rimanenti chitarre furono inviate a chiunque voleva averne. Uno dei territori in cui la Gibson ha inviato l'ultimo gruppo di Les Paul era l'Australia. E' stato quasi come se questa grande chitarra fosse stata improvvisamente mandata in esilio in terre lontane, sperando di non avere più notizie di lei. Suona familiare?


Ed è qui che la storia di una certa Wendy Johnson diventa interessante. A quanto pare, Wendy è entrata in un negozio di musica nel New South Wales all'inizio del 1961 ed ha comprao la Gibson Les Paul numero di serie 0-8089 con la dicitura "Made in Usa" impressa sul numero di serie. Ha suonato la chitarra per quasi 50 anni, fino a quando ha visto un programma televisivo intorno al 2008 che parlava di chitarre d'epoca, con particolare attenzione per il valore delle Les Paul del 1958, 1959 e 1960 modello Sunburst. Si è così resa conto che possedeva una chitarra speciale che valeva un sacco di soldi, e l'ha venduta al mio amico Dominic per un prezzo ragionevole, ed è qui che la mia vita è cambiata.



In un piovoso pomeriggio nell'autunno del 2012, al Teatro Palais di Melbourne, in Australia, Dominic si presenta con questa bellissima Les Paul. La chitarra non è in vendita, ed è lì solo per essere ammirata dal pubblico. Inseriamo subito la chitarra nel mio impianto, suonando a circa 115 dB. Suona che è una meraviglia, ed ha questo suono meraviglioso che tutte le Les Paul Sunburst degli anni '60 hanno. Penso che sia dovuto alla perfetta combinazione di tenone (pezzo di legno che si incastra con altri) leggermente più corto e uno più magro che conferisce alla chitarra il suo tipico suono. Pensate ai Cream e all'assolo su "I Feel Free" o al suono di Joe Walsh nella metà degli anni '70 e capirete cosa voglio dire. Quel tipico suono viscerale ed incazzato delle Les Paul Standard del 1960.

Come fa ad essere un "Guitar safari" se la chitarra non era nemmeno in vendita? Beh vedete, per alcune chitarre vale la pena aspettare, perchè valgono più del valore assegnato loro da un libro, e spesso bisogna viaggiare molto per trovare qualcosa di cui ti innamori a prima vista. Tutto ciò è successo quel giorno di pioggia a Melbourne. Alla fine ho comprato la chitarra da Dominic per quello che io chiamo il prezzo "Love it Forever", alla fine dello scorso anno. Perchè? Facile. Si tratta di una chitarra che ha fatto la storia, sia quella australiana che quella americana, ma anche perchè ora finalmente, dopo 55 anni in Australia, questa chitarra può tornare in America. E' uno dei miei strumenti più cari, e sono onorato di possederlo. Un giorno vorrei portarmelo dietro e passare per Kalamazoo, MI, in modo che possa veramente tornare a casa, anche se solo per un pò. E spero che Wendy possa venire al Teatro di Stato di Sydney la prossima volta che suono lì, per poter sentire suonare la sua vecchia chitarra.
"LEGGI ANCHE: Guitar Safari 2"

martedì 19 maggio 2015

Guitar Safari 2: a caccia di strumentazione d'epoca, Tweed Twin, Dumble

"Non è mai solo una questione di marca; si tratta di persone, di storie e di amici che si incontrano lungo il cammino."
Joe Bonamassa

Il titano della chitarra ci racconta della sua caccia all'attrezzatura da palco d'epoca nella sua nuova rubrica mensile, sulla rivista Guitar Player.

La storia inizia non proprio nel migliore dei modi. Ci era venuto in mente, al mio amico Rick Gould e a me,che il nostro comune amico nonchè collezionista di chitarre, Steven Seagal, viveva a Brentwood, California. Sì, Brentwood che è diventata famosa grazie al famigerato inseguimento in macchina di OJ Simpson.
Vedete, il signor Seagal aveva accettato di vendermi uno dei suoi sette amplificatori Fender tweed Twin ad alta potenza. Ho sempre voluto un tweed twin come quelli di Keef ovviamente...ma quando mai una persona riesce ad ottenere la possibilità di scegliere uno tra sette esemplari in una stanza? Appunto: mai. Ci siamo fermati al cancello e tutto quello a cui riuscivamo a pensare era la casa di Steven. Rick ha ricevuto una chiamata da Steven, che gli ha chiesto: "Ragazzi, siete vicini?" E noi: "Siamo vicini? Siamo qui e pronti a fare festa come se fosse il 1959".
"Va bene, vengo fuori, aspettate".
Passano 5 minuti, poi dieci, un'altra telefonata. Poi scopriamo che non solo eravamo davanti la casa sbagliata, ma anche nello Stato sbagliato! Steven si era trasferito in Arizona da quando Rick gli aveva fatto l'ultimo servizio fotografico, qualche anno prima. Cosa fare? Chiamare la compagnia aerea Southwest, prenotare un hotel, noleggiare un'auto e svegliarsi presto il giorno successivo per viaggiare verso il mio amato Tweed Twin.



Finalmente siamo poi arrivati alla casa giusta, e siamo stati accolti da Steven, che è un grande padrone di casa, chitarrista e appassionato di chitarre vintage. C'era tantissima roba accatastata ovunque che era riuscito ad ottenere da persone che se ne erano liberate: amplificatori Marshall giallo canarino, Flying V di Albert King ed altro ancora.
Io e Rick ci siamo subito avvicinati ai Tweed Twin. La scelta si è ridotta ad un Tweed di proprietà di Danny Gatton e quello che alla fine ho comprato. Steven non voleva separarsi dal vecchio amplificatore di Danny ed io, da collezionista appassionato, l'ho capito subito. Devi saper lasciar andare alcune cose: è la natura del business.
Ora starete pensando: "Ma non era un articolo su un Dumble?" Beh, mentre stavo provando i Tweed Twin, ho visto questo piccolo Dumble Overdrive Special serie #014 in un angolo, in mezzo a tante altre attrezzature. Ho chiesto a Steven, e lui mi ha risposto : "Se siete interessati ad acquistarlo, ve lo vendo con piacere, poichè ormai non lo uso più tanto". Non ho mai collegato più velocemente una chitarra ad un ampli. Immediatamente ho notato una grande differenza tra questo amplificatore e i miei due Dumble Overdrive Special.
Questo amplificatore è più compresso e ruggisce con una complessià armonica che non ho mai sentito da uno degli ampli Alexander/ Howard. E' uno dei migliori amplificatori che abbia mai suonato. Ho finalmente capito la mania per i Dumble grazie a questo ampli. Molte volte gli amplificatori Dumble possono suonare deludenti alle mie orecchie, nonostante il valore ed il folklore che li circonda. Costruiti ognuno per il gusto e l'orecchio di chitarristi diversi, hanno tutti un suono  l'uno differente dall'altro. Ho fatto così un bell'affare con i due amplificatori, ma non sapevo come portarli a casa. Ho preso così in prestito da Steven due valigie da viaggio e sono tornato in hotel per un drink e un incontro con Rick per fare il punto della situazione. Fino a tarda notte, Rick e io ci siamo messi a rimuovere tubi, rubare cuscini dell'hotel per costruire l'imballaggio per questi amplificatori (Ok, non giustifico l'atto di rubare, ma in questo caso c'erano delle attenuanti).
La mattina dopo abbiamo portato le valigie in un negozio di spedizioni. Io ho scelto due dei più costosi metodi di spedizione della Fed Ex, ed ho pregato che andasse tutto bene! Sono tornato a casa ed ho aspettato impazientemente....è stata la notte più lunga della mia vita! La mattina seguente, il corriere Fed Ex è arrivato, con gli ampli perfettamente intatti, e suonavano magnificamente. Questo passerà alla storia come uno dei miei più grandi Safari di ampli di tutti i tempi. Il Tweed Twin è il mio principale amplificatore da palco oggi, e mi ha totalmente cambiato la vita come chitarrista.Ma non è mai solo una questione di marca; si tratta di persone, di storie e di amici che si incontrano lungo il cammino.


Guitar Safari 3: CLICCA QUI

Guitar Safari 1: CLICCA QUI

Il caso BB King: figli vs manager

Continuano le polemiche su quello che ormai è il caso BB King, ovvero la controversia tra alcuni degli 11 figli del re del blues ed la sua storica manager Laverne Toney. 
Come musicista, BB non ha lasciato alcun dubbio sul suo posto nella storia e l'importanza che continuerà ad avere per gli appassionati ed i professionisti del blues. Molti sono i dubbi che lascia, invece, la diatriba legale in corso, soprattutto perchè non si capisce bene quale sia la parte lesa e quale quella colpevole, come spesso accade in questi casi a dir poco vergognosi. 
Karen Williams, Rita Washington, Patty King accusano Toney di abuso sugli anziani e furto. Dopo due investigazioni, la corte di Las Vegas ha però respinto le accuse mosse dalle figlie di BB King contro il manager di lunga data del bluesman. Ma la questione sembra non essere ancora risolta. La Williams infatti è tornata all'attacco sostenendo che il manager abbia impedito ai vecchi amici di BB King di incontrarlo, durante i suoi ultimi giorni di vita. Un'altra figlia di King, Shirley, ha poi accusato ulteriormente Toney per avergli negato la possibilità di vedere il padre per l'ultima volta.
La Toney, da parte sua, risponde che queste accuse, compresa quella secondo la quale sarebbe coinvolta nel furto di 10 milioni di dollari dal patrimonio di King, altro non sono che atti infamanti a scopo di lucro. 
Il suo avvocato rincara la dose: le accuse della figlia di King sarebbero solo una nuova occasione per ottenere dei soldi, dato che già da un po' BB King non era più in grado di andare in tour a causa dei suoi problemi di salute. 
Effettivamente la "posta in gioco" non sarebbe per nulla modesta. Basti pensare che il patrimonio del bluesman è stimato intorno ai 10 mila dollari, e che solo su Spotify il suo catalogo ha registrato un'incremento di richiesta del 10mila% in concomitanza con la sua morte. Numeri da capogiro quindi per l'ambasciatore del blues, i cui diritti di proprietà del catalogo sono destinati a moltiplicarsi. 
Non sarebbe la prima volta che il patrimonio di una leggenda della musica diventa oggetto di disputa. Il caso di James Brown con i suoi 7 anni di battaglie legali, e quello del produttore Quincy Jones che ha citato in giudizio gli eredi di Michael Jackson sono solo due degli esempi più noti. 


La morte di BB King, avvenuta nei giorni scorsi, ha dato il via ad una serie interminabili di tributi ed ovazioni in onore alla leggenda del blues. Ora una nuvola nera circonda la sua "eredità materiale."

venerdì 15 maggio 2015

La leggenda del blues ci lascia.Oggi è morto BB KING.

Anche Lucille oggi piange.
"Non si può spiegare a parole quanto sia doloroso dovervi dare questa triste notizia. Con immensa tristezza vi informiamo che è morto il grande B.B. KING, questa mattina, nella sua casa di Las Vegas all'età di 89 anni"
Con questo post di circa un'ora fa Keeping The Blues Alive, associazione fondata da Joe Bonamassa, da il triste annuncio della scoperta di una delle icone del blues, il re per eccellenza, la persona davvero fondamentale per Joe Bonamassa che invita i fans a lasciare ognuno il proprio commento di cordoglio o pensiero affettuoso nei confronti del grande bluesman.

BB King, malato di diabete, era stato ricoverato lo scorso mese, ma aveva con gran coraggio combattuto la malattia, tanto da poter lasciare l'ospedale e proseguire le cure presso la sua abitazione privata. Purtroppo non ce l'ha fatta, e questa mattina tutto il mondo lo piange. Non solo i fans di ogni angolo del pianeta, perchè di fronte alla sua immensa statura di uomo e musicista, anche gli idoli del nostro secolo rimpiccioliscono e pregano in silenzio per il maestro ispiratore e "padre" di tanti musicisti di fama mondiale. Anche la sua chitarra Lucille lo piange.
JOE BONAMASSA ITALIA

"Dio ti benedica BB...Riposa in pace amico mio. Grazie per tutto quello che hai fatto per questo bambino e per molte altre persone. Oggi è un giorno estremamente triste"
JOE BONAMASSA








martedì 12 maggio 2015

Crociera blues KTBA at Sea Music Festival, seconda edizione

Bonamassa pronto a salpare in mare per la Seconda edizione annuale di Keeping The Blues Alive al Sea Music Festival

ATLANTA,6 Maggio 2015- L'associazione "Keeping The Blues Alive", Joe Bonamassa e Sixthman inaugurano la seconda edizione dell'annuale "Keeping The Blues Alive at Sea Music Festival", quattro giorni di musica ininterrotta a bordo di una nave da crociera della Norwegian Pearl, con artisti tra cui lo stesso Bonamassa e altri esponenti del mondo del Blues tra cui Robert Randolph and The Family Band, Beth Hart, Marc Broussard, Shemekia Copeland ed altri ancora. La nave partità il 15 Febbraio 2016 da Miami per arrivare a Cozumel, Messico, il 19 Febbraio.
Saranno quattro giorni di puro divertimento musicale non-stop.
Lo scorso Febbraio la nave è partita da Miami per arrivare alle Bahamas, con a bordo ben 2.000 appassionati del Blues, intrattenuti da oltre 48 performance di 19 tra i più famosi artisti blues del momento: John Hiatt, Robben FordAna Popovic e altri. Quest'edizione ha avuto così tanto successo da indurre Bonamassa e Sixthman ad organizzare un altro festival per il 2016.

Joe Bonamassa, che ormai entra nel suo 26esimo anno come musicista professionista, continua a tracciare un sentiero artistico incredibilmente versatile, innovativo e pieno di amore per il suo lavoro. La carriera di Joe inizia nel 1989 quando ha aperto il concerto di B.B.King a soli 12 anni. Oggi è considerato uno dei migliori chitarristi della sua generazione, ed è in continua evoluzione anche come songwriter e cantante: ha infatti realizzato ben 16 album solisti negli ultimi 14 anni, tutti con la sua etichetta personale "J&R Adventures". Nel 2013 ha guadagnato la sua prima nomination per il GRAMMY come Best Blues Album, e con l'uscita nel 2014 del suo nuovo album solista "Different Shades Of Blue", ha debuttato all'ottavo posto nella Top 200 di Billboard e ha ottenuto il primo posto nella classicfica per il Best Blues Album, per la quattordicesima volta.

Keeping The Blues Alive è una fondazione che aiuta, tramite il finanziamento di programmi e  lo stanziamento di borse di studio, tutti quegli studenti e insegnanti che possiedono l'ambizione e la passione per la musica, ma non hanno i mezzi adatti per poter realizzare il loro potenziale. Grazie a generosi contributi di Ernie Ball Corde, Guitar Centre, J&R Adventures, e singoli donatori, Keeping The Blues Alive è stata in grado di finanziare progetti musicali di oltre 21.000 studenti e oltre 200 scuole, a partire da Gennaio 2014.
Presto Keeping The Blues Alive potrà aiutare non solo scuole e progetti del suo paese, ma anche di tutto il mondo!

domenica 3 maggio 2015

Original vs Cover (4° puntata)

Josè Feliciano vs. Roy Clark

“Malagueña”

Originariamente composta e registrata al pianoforte da Ernesto Lecuona nel 1928, questa canzone è stata coverizzata ampiamente nel corso degli anni sia nella versione per pianoforte che nella versione per chitarra, ed è stata utilizzata durante le lezioni di chitarra acustica e di musica in generale. Qui ci sono due versioni per chitarra, una del portoricano Josè Feliciano e l'altra dell'americano Roy Clark.





The Guess Who vs. Lenny Kravitz

"American Woman"

La versione originale dei Guess Who è stata pubblicata nel 1970 e ha raggiunto il top della Billboard Hot 100. Lenny Kravitz ha coverizzato il brano nel 1999 come parte della colonna sonora del film "Austin Powers: La Spia che ci provava", ma è stata successivamente inclusa nella riedizione del suo album "5".



Continuate a seguirci per ascoltare altre canzoni e non dimenticate di farci sapere cosa ne pensate voi riguardo la versione che preferite e perchè, sulla pagina facebook di Joe Bonamassa Italia
A presto amici!!!



mercoledì 29 aprile 2015

Original vs Cover (3° puntata)

B.B.King vs. Joe Bonamassa

"The Thrill Is Gone"

Scritta e registrata da Roy Hawkins e Rick Darnell nel 1951 sulla base della versione del 1931 di Broadway di Lew Brown e Ray Henderson,"The Thrill Is Gone" è stata resa celebre principalmente dal Re del Blues in persona: B.B.King. Dopo essere diventata una canzone firmata B.B.King, ha scalato le classifiche R&B e quelle di Billboard. Joe Bonamassa, fan e  discepolo di Mr. King, ha realizzato la sua cover prendendo come esempio proprio quella del mitico Re del Blues, con tutto il rispetto e la devozione possibili.

BB KING
live version:


JOE BONAMASSA
live version:





lunedì 27 aprile 2015

Original vs Cover (2° puntata)

Howlin' Wolf vs. The Doors "Back Door Man" 
"Back Door Man" è stata originariamente scritta da Willie Dixon e registrata da Howlin' Wolf nel 1960. La caratteristica voce di Wolf attribuisce maggiore spessore al testo che parla di un uomo che ha una relazione proibita con una donna. Questa canzone dai toni sensuali e sessuali è stata poi coverizzata dai Doors, che ne hanno fatto una versione rock, adattandola anche allo stile sensuale della loro band.




Continuate a seguire Joe Bonamassa Italia su Facebook, Twitter e su questo blog per scoprire altri pezzi storici in versione originale e cover...
Twitter: @JoeBonamassaIta
Blog: JBI Blogspot


martedì 21 aprile 2015

Blues album della settimana

Ecco la classifica degli album blues di questa settimana, uno spunto per aprire nuovi orizzonti o per riconfermare e riascoltare il meglio della musica blues di questa settimana.

1 "A FOOL TO CARE"  Boz Scaggs 
2 "MUDDY WOLF AT RED ROCKS" Joe Bonamassa 
3 "THE RUFFIAN'S MISFORTUNE" Ray Wylie Hubbard
4 "ULTRASONIC STUDIOS 1972" Bonnie Raitt & Lowell George with John Hammond (NEW ENTRY)
5 "TERRAPLANE" Steave Earle & The Dukes
6 "INTO THE SUN" Robben Ford
7 "LIVE" Gary Clark Jr.
8 "DIFFERENT SHADES OF BLUE" Joe Bonamassa
9 "DON'T LOSE THIS" Pops Staples
10 "OL' GLORY" JJ Grey & Mofro

Joe Bonamassa è presente con ben due dischi. 
Different Shades Of Blue perde una posizione, Muddy Wolf rimane stabile. 
Grandi risultati di vendite per Joe Bonamassa che si riconferma re delle classifiche blues americane. 


domenica 12 aprile 2015

Original vs Cover (1puntata)

La battaglia delle band: chi la suona meglio?

John Lee Hooker vs. Led Zeppelin

"Boogie Chillen"


John Lee Hooker ha registrato "Boogie Chillen"( anche conosciuta come "Boogie Chillun") nel 1948, come il suo album d'esordio, e sarebbe diventata la prima canzone blues elettrica a raggiungere il top delle classifiche R&B. La sua chitarra ha uno stile così accattivante che molti chitarristi lo imitarono. I Led Zeppelin erano una delle band in questione, e amavano coverizzare il brano nelle loro jam live.




Freddie King vs. Stevie Ray Vaughan

"Hide Away"

Questa canzone è stata registrata per prima da Freddie King nel 1960 ed è diventata una hit R&B e pop da classifica. Proprio come i Led Zeppelin con "Boogie Chillen", anche a Stevie Ray Vaughan piaceva suonare questa canzone dal vivo nei suoi primi spettacoli, ed in seguito ne ha registrata una versione in studio nel suo album "Couldn't Stand The Weather" del 1984, poi rimasterizzato nel 1999.















Continua.....



venerdì 10 aprile 2015

BB King sta bene e lascia l'ospedale!

BB King sta bene! Il primo comunicato è quello del Los Angeles Time.
Il bluesman che soffre da venti anni di diabete di tipo 2 è stato ricoverato in ospedale a Las Vegas nei giorni passati per problemi di disidratazione. L'ottantanovenne BB King ha poi ringraziato i fans annunciando il suo rientro a casa pochi giorni fa. Anche la figlia dichiara che il padre ha potuto lasciare l'ospedale in seguito al miglioramento della sua condizione di salute.


Lo scorso Ottobre dopo un concerto alla House Of Blues di Chicago, BB King finì in ospedale per gli stessi motivi a cui si erano aggiunti anche dei problemi di affaticamento. In quell'occasione fu costretto ad annullare i successivi 8 show del suo tour, annunciando: "Sono a casa adesso, ascolto della musica e guardo dei film godendomi il riposo. Credo di essere più occupato qui a casa che non on the road a rispondere a tutte le telefonate delle persone che vogliono sapere come sto. Apprezzo la preoccupazione di tutti quelli che mi hanno chiamato. Voglio dirvi che sto bene".

Nella sua carriera BB King si è esibito con una frequenza spesso di 300 concerti l'anno, ridottasi poi a 100, una cifra comunque incredibile per un uomo anziano. Il leggendario bluesman compirà 90 anni il prossimo Settembre.


King pubblicò il primo singolo nel 1949, "Miss Martha King", Il primo album "Singin the blues" risale al 1956, L'ultimo album in studio si intitola "One Kind Favour" uscito nel 2008. Nel 2012 è stato invece pubblicato in versione cd/dvd il suo "Live at the Royal Albert Hall".

lunedì 30 marzo 2015

Buon compleanno "Slowhand"

Ben settanta anni fa nasceva un grande musicista, compositore, chitarrista amato e rispettato da tutti: Eric Clapton.
Joe Bonamassa ha sempre raccontato che da piccolo, quando si esercitava alla chitarra, suonava per ore ed ore gli album di Eric Clapton, che per lui sono stati fonte di grande ispirazione. Nel 2009, durante il concerto di Joe alla Royal Albert Hall, Clapton è salito sul palco con lui come ospite e insieme si sono esibiti davanti ad un pubblico in estasi nella canzone del grande Eric “Further On Up the Road”.


Joe Bonamassa ha descritto la sua esibizione con il suo idolo come "L'emozione di una vita", aggiungendo: "Lui è il mio eroe ed è la ragione per cui suono la chitarra nel modo che tutti conoscono". A quanto pare la stima è reciproca, come dimostra l'invito per Joe da parte di Clapton al Crossroads Guitar Festival a Chicago nel 2010, dove Eric appare felice di esibirsi con i suoi musicisti preferiti come Freddy King, B.B.King e Buddy Guy, ma anche entusiasta nel vedere che l'anima e lo spirito del rock e del blues si sono incarnati in una nuova generazione di leggende della chitarra.

martedì 24 marzo 2015

Beth Hart torna in Italia ad Aprile

A due anni dal suo ultimo lavoro, Seesaw, l'album frutto della sua seconda collaborazione con il chitarrista americano Joe Bonamassa, e dopo 3 anni dal suo ultimo disco solista  Bang Bang Boom Boom, torna sui palchi di tutto il mondo la stupenda ed energica Beth Hart, con il suo nuovo album "Better Than Home"
In italia purtroppo si esibirà con una sola data, il prossimo 28 aprile all'Alcatraz di Milano, ma la cantautrice statunitense ci ha comunque resi partecipi delle sue innate capacità vocali, essendo stata ospite  il 14 Marzo del programma radiofonico di Rai Radio Due "Babylon", condotto da Carlo Pastore e del programma televisivo "Quelli che il Calcio", domenica 15 marzo, dove ha presentato il suo nuovo singolo "Mechanical Heart", tratto appunto dal suo ultimo disco.
Ecco un video anteprima del nuovo album:


Non si trova purtroppo la registrazione della sua esibizione su youtube, ma possiamo linkare qui sotto la sua precedente partecipazione, risalente a due anni fa, in occasione del tour dell'album "Bang Bang Boom Boom". In questa occasione Beth sì è esibita con "Baddest Blues", brano inedito, e "Whola Lotta Love", famosa cover dei Led Zeppelin, resa incredibilmente emozionante dalla sua voce calda, forte ma allo stesso tempo morbida e delicata.



Beth è un'artista dalle mille sfaccettature, è una donna forte ma allo stesso tempo fragile, è una donna che ne ha passate tante sulla sua pelle, ed ora finalmente può mostrarsi in tutto il suo splendore e la sua bellezza, dopo anni difficili e complicati. Vi consigliamo cinque album importanti per Beth, che ci ha indicato in un'intervista di due anni fa:
Tom Waits: Mule Variations ("Mi piacerebbe tantissimo lavorare con lui!")
Etta James: Blues in the night
Beethoven: Piano sonatas
Billie Holiday: Best of
Joe Turner: Boss of the blues 




lunedì 23 marzo 2015

Beth & Joe: terzo album nel 2016

Beth Hart ha rivelato alcune indiscrezioni riguardo la sua collaborazione con Joe Bonamassa per un eventuale terzo album insieme. I due hanno pubblicato Don't Explain nel 2011, e Seesaw nel 2013. L'obiettivo è quello di un terzo disco per il prossimo anno.


Hart ha dichiarato al "The Blues Magazine": "Abbiamo accennato il discorso con il mio manager e ne ho parlato con il produttore Kevin Shirley. Entrambi mi hanno fatto capire che ci sarebbe la possibilità di registrare un nuovo disco assieme a Joe durante il 2016. Questa è una notizia molto eccitante: ogni volta che faccio un disco con lui, poi seguono i tour più belli che io abbia mai fatto."
Ma Beth ammette che entrare nello studio di Kevin Shirley non significa che sia tutto rosa e fiori: "Mi sento sempre molto insicura. Ormai è una cosa risaputa e credo che Kevin ne sia un po' annoiato; è molto bello però vedere quanto rispetto mi diano in studio. Posso così concentrarmi sul modo in cui devo entrare in contatto con l'anima del pezzo."
Beth Hart ci anticipa un'altra sorpresa riguardo al lavoro con Bonamassa e la sua band.
La sessione radiofonica e l'intervista completa continuerà il 12 Aprile su TeamRock Radio, per The Blues Magazine. Potete seguirla in lingua originale inglese in radio oppure on-demand a questo LINK

martedì 17 marzo 2015

Record Store Day 2015 pt1

In occasione del Record Store Day 2015 che quest'anno si terrà il 18 Aprile, sono previste 300 nuove uscite discografiche. L'ambasciatore per il Record Store Day 2015 è Dave Grohl.


I Foo Fighters, sono uno dei gruppi più attesi che daranno alle stampe per l'occasione un EP con 4 pezzi (demo inediti e cover) intitolato Songs From The Laundy Room. La festa dei negozi indipendenti giunge alla sua ottava edizione, e non c'è modo migliore di festeggiare l'impennata della vendita dei dischi che registra, rispetto all'anno precedente, quasi un +50%. Segnali positivi per il mercato del disco in vinile. Riedizioni, ristampe e dischi inediti riempiranno gli scaffali dei negozi che aderiscono all'iniziativa per la gioia degli appassionati. Questi sono alcuni dei dischi più interessanti.


SYD BARRETT/R.E.M. 
Dark Globe/Dark Globe
  La stessa canzone interpretata da due artisti molto diversi. Interessante 45 giri.

JEFF BECK
Hi Ho Silver Lining/Beck's Bolero
Il primo singolo di Jeff Beck, versione Usa. Con nuova foto di copertina, immagini e note di Gene Simmons.
Tallyman/Rock My Plimsoul
Il secondo singolo di Jeff Beck nella sua versione Usa. Con nuova foto di copertina, immagini e note di Gene Simmons.
 Love is Blue/I've Been Drinking
Prima edizione del terzo singolo di Jeff Beck mai pubblicato negli States prima d'oro

JOHNNY CASH
Koncert v Praze (In Prague--Live)

MILES DAVIS
The Prestige 10 Inch LP Collection Vol. 2
Questo box-set, che segue il Vol.1 pubblicato in occasione del Record Store Day 2014, comprende i rimanenti cinque album (su dieci) in cui Miles Davis è ancora leader della Prestige Records nella prima metà degli anni '50.

DEEP PURPLE
Black Night/Speed

THE DOORS
Strange Days
Uscito nel 1967 per un periodo di tempo limitato, questa è la nuova ristampa in vinile

JIMI HENDRIX
Purple Haze/Freedom
Singolo live all'Atlanta Pop Festival , Byron, Georgia, 4 luglio 1970

PAUL McCARTNEY
The Family Way: Original Soundtrack Recording
Colonna sonora composta da McCartney nel 1967. La versione originale dell'epoca è una rarità che ha raggiunto quotazioni alte al giorno d'oggi.

METALLICA 
No Life Til Leather 
Cassetta demo culto tra i fans dei Metallica

CHARLIE PARKER
The Charlie Parker Story
Con Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Miles Davis, Bud Powell, Curley Russell & Max Roach.

JACO PASTORIUS
The Warner Years
In concomitanza con l'uscita del documentario prodotto da Robert Trujillo bassista dei Metallica, questo vinile contiene alcuni pezzi estratti dall'antologia The Warner Bros Year del 2014

ROBERT PLANT 
More Roar
Tre canzoni live dal Robert Plant & Sensational Space Shifters World Tour 2014

continua...




giovedì 12 marzo 2015

Vinile in edizione limitata per il Record Store Day 15

Bonamassa conferma l'uscita di un album in edizione limitata in occasione del Record Store Day del 18 Aprile 2015. Si intitola "RECORD STORE DAY EXCLUSIVE" il vinile 180gr che comprende 8 canzoni. Le canzoni incluse sono Ball Peen Hammer, Jelly Roll, Love Ain't A Love Song, Woke Up Dreaming sul lato A, e le stesse canzoni in una versione acustica inedita sul lato B del disco. Una chicca per gli appassionati del noto bluesman, un vinile da collezione con una tiratura limitata di sole 2500 copie.

Le migliori performance dal Fillmore East & West

link all'articolo originale disponibile a piè di pagina

Solo per un'incredibile notte, riporteremo in vita il Fillmore East ed il Fillmore West per presentare uno spettacolo davvero incredibile! Abbiamo riunito alcuni degli artisti che hanno reso il palco dei due locali una sede leggendaria di concerti, e tra questi ci sono: Jefferson AirplaneThe Allman Brothers BandAlbert King e Santana. Sono pronti per spaccare con il loro rock, più duro che mai!

Il Fillmore East and West sono stati entrambi aperti nel 1968 dal leggendario promoter di concerti Bill Graham. In quel periodo, questi locali hanno ospitato la maggior parte dei più grandi concerti rock: dai Led Zeppelin agli Who, dai Grateful Dead a Janis Joplin. Le due sedi pur essendo rimaste aperte per un periodo relativamente breve, circa tre anni di glorioso rock, sono state teatro non solo di alcuni dei più grandi concerti in assoluto, ma anche di alcuni tra i più stupefacenti album live. Il mondo del rock non ha mai visto niente di così bello come il Fillmore East e il Fillmore West. Dimentichiamoci per un attimo dei lunedì dedicati al Blues, per rivvivere insieme alcuni splendidi momenti musicali!





Curiosità divertenti

1) Alcuni degli artisti per cui gli Allman Brothers hanno aperto i concerti presso i Fillmore includono Blood, Sweat and Tears, Buddy Guy, B.B.King e The Grateful Dead. Un conto piuttosto salato per il Fillmore.

2) Vi siete mai chiesti di chi è la voce che al Fillmore East diceva: "Ok, ecco a voi gli Allman Brothers?" Bene, questa persona è niente meno che Micheal Ahern, il presentatore del Fillmore East. 15 minuti ( o secondi?) di celebrità, proprio lì.

3) Le esibizioni al Fillmore East hanno aiutato Albert King a conquistare il pubblico bianco, soprattutto la sua apparizione alla serata inaugurale del Fillmore East, quando ha aperto il concerto per i "Big Brother and The Holding Company".

 4)L'album live di Albert King, registrato al Fillmore East, "Live Wire/Blues Power" è stato un'importante influenza per artisti come Jimi Hendrix, Eric Clapton, Robbie Robertson, Gary Moore e Stevie Ray Vaughan.

5)La band "Hot Tuna" derivata dagli Jefferson Airplane, ha iniziato proprio quando Jack Casady e Jorma Kaukonen hanno iniziato ad esibirsi in duo per aprire i concerti degli Jefferson Airplane, tra cui molti spettacoli al Fillmore East.

6)L'imprenditore del Fillmore Bill Graham era in realtà il manager degli Jefferson Airplane, prima di inaugurare i due locali. Slick, che non andava d'accordo con lui, ha chiesto che lui fosse licenziato, o lei avrebbe abbandonato tutto. Grace fu bloccata, e Graham non fu licenziato.

lunedì 9 marzo 2015

Guitar Safari pt.1

Salve, amici nerd smanettoni della sei corde e semplici hobbisti.
Mi prendo un momento per presentarmi. Mi chiamo Joe Bonamassa e non sono quel tipo che vedete su PBS-Palladia che indossa un vestito di Hugo Boss fingendo di essere Eric Clapton. Sono uno come voi: un fanatico di strumenti, un collezionista, uno "smanettone", e sono sempre a caccia di tutto ciò che riguarda chitarre vintage del periodo precedente al 1965. A questo punto possiamo procedere. 



In questo episodio parliamo di due Fender Stratocaster Blonde del 1963 acquistate durante lo stesso weekend. Per raccontare questa storia bisogna tornare indietro nel tempo fino al 1996, quando uno squattrinato e giovane bluesman del nord dello stato di New York, cercava di costruirsi una carriera come artista solista suonando rock-blues. A quel tempo avevo sette chitarre, di cui due 

Fender Stratocaster del 1963. (Lo so, lo so: povero me. Ricordate comunque che mio padre ha un negozio di chitarre). Una delle due era una Stratocaster sunburst, l'altra era una magnifica blonde. Tutte le Blonde dell'epoca avevano il body in frassino, al contrario degli altri colori il cui body era in ontano, compresa l' Olympic White. Nota (ne esistono alcune in mogano e forse altre in legno Korina, quindi non scrivete lettere di protesta all'editore). La mia si chiamava "Al", come Al Jardine dei Beach Boys, che ne suonava una uguale, ed era molto cool. 


Ad ogni modo, arrivò il periodo in cui fui costretto a lasciare la casa dei miei genitori, trasferirmi nella grande città e, in pratica, a crescere. Avevo bisogno urgente di soldi per il trasferimento. Ho dovuto vendere una delle mie Stratocaster per raccogliere i soldi utili per cominciare la mia vita adulta. La blonde, essendo tutta originale e più quotata, fu la scelta logica. Mi ricordo il momento in cui feci l'imballaggio e le diedi letteralmente un commovente addio prima di spedirla dal negozio di mio padre, destinazione: New Jersey "Hi Test Guitars". Da quel giorno in avanti promisi a me stesso che avrei prima o poi avuto una Stratocaster Blonde del '63. 


Non è un segreto che al giorno d'oggi io possieda molte chitarre di valore. Sono il più fortunato ragazzo blues, baciato dalla fortuna. Detto ciò, ho sempre rimpianto di aver dato via quella Stratocaster. 
Torniamo ai giorni nostri, di preciso alla scorsa estate, poco prima di imbarcarmi nel mio ultimo tour, quando ero tutto intento ad esercitarmi e a "sgobbare" sulla chitarra! Ogni tanto davo un'occhiata ad alcuni dei miei siti di chitarre preferiti, tra cui uno il cui proprietario è il mio amico di lunga data Eliot Michael del Rumbleseat Music. Stavo visionando il catalogo quando all'improvviso ho visto una fantastica Stratocaster Blonde del '63. Una telefonata, l'accordo, ed eccola poco tempo dopo in una scatola della FedEx, sulla porta di casa mia! Bellissima, in condizioni ottime, con tanto di etichette ed una tracolla. Onestamente, è molto meglio di quella che vendetti venti anni prima. Così ho riavuto una Stratocaster Blonde, e ne sono felicissimo. Questo è successo il venerdì.
Il giorno successivo, sabato, il mio grande amico e rinomato fotografo di livello mondiale Rick Gould mi ha chiamato e mi ha detto di andare a La Habra, California, per dare un'occhiata a una Stratocaster Olympic White del '63 che il proprietario doveva vendere in vista dell'acquisto di una casa da parte del figlio. Per una fortunata serie di eventi, la maggior parte dei negozianti in quel fine settimana erano impegnati al San Rafael guitar show, per questo Rick aveva ricevuto la chiamata. Siccome l'Olympic White è meno desiderabile di una Blonde, e comunque avevo appena comprato un gioiello di chitarra, avrei potuto non chiamare. Invece ho chiamato, e di domenica, armato solo del mio libretto degli assegni e della mia malattia per le chitarre, sono salito in macchina per andare a vedere questa chitarra. Un' amichevole di football riecheggiava da questa casa modesta in una strada modesta nel più modesto dei giorni, quando ho bussato alla porta.
Un uomo sulla sessantina mi ha aperto insieme a suo figlio. 
Sono entrato ed ho visto una custodia della Fender appoggiata su un asse da stiro. L'ho aperta ed ecco che mi sono trovato di fronte ad una delle Stratocaster '63 che faceva parte dei mille esemplari di cui faceva parte anche quella che avevo acquistato appena due giorni prima. L'uomo mi disse: "Conosci bene i Beach Boys? Questa chitarra l'ho comprata perchè è quella che usavano loro". (Al suonava una Stratocaster Blonde, Dennis una Jaguar, e Brian un P-Bass). Fui onesto e non provai a contrattare affatto. Staccai l'assegno e in dieci minuti ero di nuovo in macchina diretto a casa. Vedere quanto significasse per suo figlio avere una casa, è stata una cosa che non dimenticherò mai.





Collezionare chitarre, con le migliori intenzioni, può cambiare non soltanto la propria vita, ma anche quella degli altri in un modo speciale. Questa è stata proprio una di quelle occasioni. Due settimane dopo, la chitarra era sul palco con me a Red Rocks, 51 anni dopo che un ragazzo l'aveva comprata con il sogno di diventare il nuovo Al Jardine. Questo è la storia di un cerchio che si chiude, la storia di una chitarra speciale. 
(Joe Bonamassa)

"LEGGI ANCHE: Guitar Safari 2"

martedì 17 febbraio 2015

Billboard Top Blues (21 Febbraio 2015)

Ecco la classifica Billboard degli album blues di questa settimana. 
Da sx a dx: posizione attuale, nome artista, nome album e (posizione nella settimana precedente).


  1. Gary Clark Jr. - Live   (1)
  2. Joe Bonamassa - Different Shades Of Blue (2)
  3. Johnny Winter - Step Back (4)
  4. Eddie Cotton - Here I Come (--)
  5. Keb 'Mo' - Bluesamericana (5)
  6. Eric Johnson/Mike Stern - Eclectic (6)
  7. George Thorogood - 10 Great Songs: 20th Century Masters: The Millenium Collection (10)
  8. Bettye LaVette - Worthy (7)
  9. JJ Thames - Tell You What I Know (3)
  10. Tedeschi Trucks Band - Made Up Mind (8)



martedì 20 gennaio 2015

Swing, Dixieland, Boogie-woogie, Be Bop, la musica prima degli anni '50.

Prima di leggere questa storia, potrebbe interessarti leggere anche : "Non solo pop, nasce il blues rock".


Dagli anni '20 agli anni '50, progressivamente si andavano affermando in Europa generi legati al jazz come lo swing, il dixieland, il boogie, il be bop. Come possiamo spiegare in breve cosa sono questi generi di cui ancora oggi si sente molto parlare? 
  • Swing: è un genere contraddistinto dal ritmo "dondolante", che deriva dal suonare note terzinate su un ritmo binario. Il termine shuffle è collegato allo swing, essendo un'accentuazione del ritmo swing in un contesto musicale più moderno. Anche da qui passa la storia della nascita del blues moderno. 

  • Dixieland: si riferisce al genere in stile New Orleans Jazz suonato dai bianchi, quindi una sezione fiati (tromba, trombone, clarinetto) e una sezione ritmica: uno strumento grave (basso tuba, contrabbasso), strumenti ritmici (batteria, percussioni) e strumenti armonici (chitarra, banjo). La sezione ritmica accompagna quella melodica, e trombe e tromboni si esibiscono in una sorta di controcanto dal sapore molto ironico. Nel genere Dixieland ci sono gli strumenti tipici delle cosiddette marching band. 



  • Boogie-woogie: un genere prevalentemente pianistico almeno nella sua forma iniziale. La parte di basso suonata con la sinistra si muoveva secondo un ritmo "ostinato" e regolare su 8 battute, mentre con la destra si eseguivano dei trilli di abbellimento. Il genere fu portato in Europa dai soldati americani durante la Seconda Guerra Mondiale. Fu chiesto ad alcuni famosi artisti degli Stati Uniti di incidere alcuni pezzi su quelli che sarebbero divenuti famosi come i V-disk (dischi della vittoria), che alla fine della guerra furono mandati al macero. Gli Stati Uniti, tra le altre cose, cominciarono la loro presa economica sull'Europa importando anche questo genere che fu un trampolino di lancio per qualcosa che confluì nello spirito blues dei decenni successivi. 


  • Be bop: genere jazzistico "ribelle" rispetto alla musica contemporanea. Elemento importantissimo era l'improvvisazione che spesso occupava ben più del 90% dell'intero pezzo. Questo permetteva anche di risparmiare sui diritti d'autore in genere applicati solo a melodia e testo. Ritmi spezzetati, nervosi, scattanti, sempre molto veloci, utilizzo disinvolto delle dissonanze, queste sono le principali caratteriastiche del genere nato a New York, che tanto fu amato dai poeti della Beat Generation per quel suo spirito anticonformista che si proponeva di bandire tutto ciò che di banale e scontato ci fosse nella musica dell'epoca. 


La musica folk e il country-blues avevano anche molti seguaci ed insieme questi erano i generi più rappresentativi della musica dell'epoca. Una musica da apprezzare e da giudicare per quello che è, un grande movimento spontaneo di energia e fantasia che si propagava per il mondo in modo del tutto impensabile ed inaspettato, preparando il terreno al grande spettacolo che il blues e il rock'n'roll avrebbero offerto a tutte le generazioni successive, lasciando il posto nell'ambito del mainstream ad un nuovo modo di fare musica, con la stessa passione e creatività di sempre.


Articolo precedente: Non solo pop. Nasce il Blues Rock