"Come puoi andare oltre dopo Eric Clapton?" chiede Joe "non puoi. Non vorrei sembrare indifferente a riguardo, ma non potremmo mai avere un momento migliore di quello che è stato per via di chi è lui e di cosa
rappresenta per me aver suonato in un posto dove ha scritto la storia. Inoltre sul DVD "Beacon Theatre: Live from New York" ci sono Paul Rodgers, John Hiatt e Beth Hart. Non voglio che ogni volta che registriamo un dvd diventi tipo "la parata di stelle di Joe", perchè il concerto deve reggere in piedi da solo e con merito, un pò come è stato a Vienna. Quello è stato il nostro approccio per i quattro concerti." Anche se è orgoglioso di definirsi un newyorkese, la decisione di portare sui palchi di Londra la retrospettiva della sua carriera è abbastanza volontaria. Il suo successo nel Regno Unito è innegabile, probabilmente è maggiore di quello che ha ottenuto negli Stati Uniti. Bonamassa, che tra le sue maggiori fonti d'ispirazione ha sempre citato chitarristi britannici come Jeff Beck, Paul Kossoff e Jimmy Page, è abbastanza conscio dell'ironia del riportare nel Regno Unito il British Blues, cosi come i progenitori del genere riportarono il blues in America negli anni Sessanta. "Penso che alla fine sia una novità il fatto che un tizio americano re-importa il blues britannico. Nessuno si rende mai conto di quello che ha nel proprio recinto finchè qualcun'altro non lo reimporta facendolo apparire esotico."
Mentre il posto di portabandiera della nuova generazione nel genere rock-blues è assicurato, il chitarrista prende le distanze da questo titolo indicando altri come Derek Trucks o Gary Clark Jrcome musicisti più meritevoli del titolo. Nonostante la modestia, Bonamassa sa qual'è il suo ruolo e come viene visto dagli altri, ma questo non implica che debba sentirsi una qualche responsabilità in quanto campione del suo genere. "Io faccio quello che faccio, sono cosi" dice "Intendo, se provi ad inquadrarmi, i miei dischi preferiti sono quelli di Rory Gallagher, Peter Green e i Fleetwood Mac, Paul Kossoff con i Free e la band Jeff Back Group. Questa è la musica che ho amato crescendo, e il fatto che io abbia coverizzato alcune delle loro canzoni e le abbia riproposte 40 anni dopo non è un ironia che cade su orecchie sorde. Detto questo, non mi sento nessuna responsabilità nel dover portare in alto la bandiera del British Blues."
Questo spiega anche la diversità ed il variare della sua carriera, passando da An acoustic evening at the Vienna Opera House al nuovo album con la Hart. "Beth è unica canta in un modo eccezionale" dice "Ha una voce incredibile e spacca di brutto. La band è fantastica pure. Avevamo Blondie Chaplin dei Beach Boys e dei Rolling Stones alla chitarra ritmica, Anton Fig alla batteria, Arlan Schierbaum dal tour acustico e Carmine Rojas della mia band al basso. Questa era la squadra. Credo che questo disco sia molto più forte e sicuramente più musicale del primo."
Bonamassa si gusta davvero ognuno dei suoi progetti al di fuori della carriera solista, come questo nuovo disco o la collaborazione con i Rock Candy Funk Party o l'ormai defunta band Black Country Commuinion, che comprendeva il cantante Glen Hughes , il batterista Jason Bonham e il tastierista Derek Sherinian. "Mi ha reso il chitarrista di una band , che è una situazione in cui mi piace stare, mi lascia l'opportunità di allargarmi musicalmente a suonare cose che norimalmente non farei con la mia band solista. Sono un chitarrista, un musicista."
Quando la conversazione si sposta sul tema delle chitarre, Bonamassa ne è visibilmente contento. Oltre ad essere uno dei più rispettati chitarristi infatti è anche un profondo conoscitore dello strumento. La sua collezione privata è composta da 85 chitarre, incluse sei iconiche sunburst Gibson Les Paul Standard del periodo 1958-60. "Ne ho suonate circa 70 nella mia vita e non ce n'è una che suoni uguale all'altra, perchè sono tutte fatte a mano."
Afferra una chitarra sul divano per chiarire ancora meglio ciò che intende. "Questa chitarra è della fine del 1960 ed è una delle ultimissime proprio. Il manico è simile a quello di una SG. La Spot ( una altra Les Paul Burst appartenuta a Joe) è una 1959 con due pickup a doppia bobina bianchi; è una chitarra rock. Un'altra tra quelle che ho, la Skinner, è un pò più dolce rispetto a questa. Alcune suonano più scure, altre sono più chiare come suono. Alcune urlano di più , altre di meno." Proprio come Peter Green , Bonamassa possiede una più unica che rara Les Paul 1959 chiamata Magellan, che per uno strano errore ha dei pickup in grado di escludersi l'uno con l'altro gradualmente nella posizione centrale. "Immaggino la scena più o meno cosi" spiega "Sei nella fabbrica della Gibson ed è venerdi. Cosa hai voglia di fare il venerdi? Sicuramente vuoi andartene di lì il prima possibile. Quindi hanno accidentalmente messo il magnete nel pickup nella posizione sbagliata senza controllarne la polarità. Il pickup in sè è ottimo, ma quando sposti il pickup al centro , la fase si annulla. Personalmente mi piace. Ha un bel timbro che non usano in molti." Con la sua popolarità in costante crescita anno dopo anno e dopo essere diventato l'artista con più album blues nella storia al numero uno delle classifiche , Bonamassa è abbastanza contento della sua posizione. Non è, e non è mai stato, uno che suona per essere popolare, e le sue aspirazioni sono sorprendentemente umili. "Mi piacerebbe suonare alla Carnagie Hall un giorno con la band acustica" dice riferendosi al gruppo di musicisti che sono saliti sul palco con lui in occasione di An Acoustic Evening at the Vienna Opera House. "La Halbert Hall è stato il coronamento di un sogno lungo una vita, ed è sempre un privilegio poter suonare lì. Ma essendo di New York , suonare alla Carnegie Hall è qualcosa di importantissimo. In quanto al suonare in posti come il Madison Square Garden, non ne sono molto sicuro. Se iniziamo a suonare in arene stracolme , dovremmo raddoppiare il numero di persone dello staff, e a me piace il fatto di conoscere bene ognuno di loro. Bisogna fare attenzione a quello che si desidera, perchè spesso si rischia di perdere di vista il vero motivo per cui sei qui. I vantaggi del lavoro diventano più importanti del lavoro stesso." Non si direbbe che sia tutto un gioco e un divertimento. Da tanta celebrità derivano tante responsabilità che possono diventare un fardello pesante. "Mi sto assolutamente divertendo anche se, devo ammetterlo, probabilmente non è lo stesso divertimento di sempre perchè la puntata della scommessa ora è più alta. Ho un impegno nei confronti dello staff che è la fuori, ma soprattutto nei confronti delle 2600 persone che verranno a vedere lo show di stasera. Questa gente ha speso dei soldi per i biglietti e meritano il 100 percento di quello che posso offrirgli. Questa sera per esempio, ci sono persone che vengono dal New Hampshire per seguire il concerto, quindi se io avessi deciso di andare la scorsa notte a vedere spettacoli di ragazze e mi fossi comportato come un'idiota svegliandomi devastato senza poter cosi dare il 100 per cento, non sarebbe carino per i fans. E' un lavoro serio, ed ogni anno diventa sempre più serio. Ma è ancora divertente. Vogliamo prima di tutto divertirci qui."
traduzione dell'articolo originale scritto da Corbin Reiff su Guitar World
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