4 Luglio: Red, White & Blue
Celebriamo questo mese la nascita della nostra nazione (riferito agli USA ovviamente) , perciò è importante fare un punto della situazione sul nostro contributo artistico al mondo. Nonostante la giovane età di questo paese (almeno rispetto agli altri), ben tre delle forme artistiche musicali di maggiore impatto sono nate all'interno di questi confini: blues, jazz e il loro figlio, il rock and roll. Dopo aver attraversato il nostro patrimonio misto e il nostro turbolento passato, anche se non sempre in modo armonioso, il blues , il rock e il jazz si sono originati e diffusi in tutto il mondo , portando gioia e ispirazione a milioni e milioni di persone. Anche se tutti i discorsi intorno al 4 Luglio tendono a sottolineare il contributo della nostra nazione alla governabilità, alla democrazia , alla libertà e alla politica, non bisogna dimenticare persone come Robert Johnson, Muddy Waters, Miles Davis, John Coltrane, Elvis Presley, Bruce Springsteen e tanti altri appartenenti ad una lunga lista di nomi meritevoli per aver contribuito a tenere alta la bandiera americana, grazie ai loro stili musicali. Come questa nazione è il frutto di una ribellione, cosi lo è anche la musica che abbiamo prodotto. La nostra nazione è venuta fuori da una rivoluzione contro lo status quo e la nostra storia musicale continua nella stessa maniera in cui lo fanno il rock, il jazz e il blues. Quello che ne viene fuori è di per sè un sogno americano. Speriamo davvero che quello che abbiamo da offrire possa darvi l'ispirazione per iniziare la vostra rivoluzione musicale, e vi auguriamo un felice 4 luglio.
Introduzione
Due grandi chitarristi di due generazioni differenti, cosi gentili da trovare un buco nel loro fitto calendario di concerti e registrazioni per parlare un po con noi. George Benson sta per iniziare un tour che lo porterà in Germania, Serbia, Svizzera e Italia nei giorni in cui verrà pubblicata questa intervista nei rispettivi paesi. Per Bonamassa invece l'estate gli riserva delle date europee con una densa concentrazione di concerti nel Regno Unito. Entrambi promuovono il loro disco, Benson con il suo bellissimo Guitar Man che vede la partecipazione di un gruppo di stelle della musica, e Bonamassa con il disco insieme a Beth Hart e un album di orientamento funk che si intitola We Want Groove.Intervista
- L'Ibanez George Benson vede la luce nel 1978. Ci sono stati molti cambiamenti o modifiche negli anni successivi?
GB: Alcuni cambiamenti alla GB10, che è uno dei primi modelli. Poi c'è la GB20 che è una chitarra specifica per il jazz. La GB 10 è un ibrido. E' una via di mezzo. Ho progettato questa chitarra per la gente che viaggia, per dargli l'opportunità di tenere la chitarra sopra le loro teste , in aereo.
- Davvero? Quindi le dimensioni sono pensate anche per far risparmiare un pò sulle spese generali ?
GB: Quello era uno dei grandi vantaggi nell'avere una chitarra di quelle dimensioni. Un'altro era quello di eliminare i rumori di fondo che possono esserci quando alzi il volume al massimo.
- Un pò come accade con le Box Guitars?
Le Box Guitars più grandi hanno poco ronzio di sottofondo.
- Stessa domanda per te Joe. Nel progettare la tua signature, quella basata sulla Goldtop, che tipo di richieste hai voluto fare alla Gibson che si è poi occupata della produzione?
JB: Volevo uno stile Goldtop'50, sicuramente. Ci piaceva il battipenna all'inglese, tipo quello che c'era sulla chitarra di Jeff Beck , che probabilmente se l'era fatto artigianalmente. Un altro punto importante, lo spessore del manico. In quel periodo ero preso dai manici più spessi, tipo quello bello grande della '58, quindi abbiamo scelto un manico simile a quello. Il retro della chitarra è di colore nero il che è un pò una cosa critica per l'estetica dello strumento. E' basata su una chitarra che portarono al negozio di mio padre, aveva subìto cosi tanti danni che sul retro, per nasconderli, la verniciarono di nero. Questo perchè le Les Paul si rompono quando le lasci appoggiate sulla sedia e poi cadono.
- George , di solito usi una Guild Artist Award. E' una chitarra che tende a ad essere un pò rumorosa, di sottofondo? Intendo feedback, ronzii...
GB: Mi ha insegnato qualcosa. Mi ha insegnato a settare la mia chitarra cosi da non sentirli più molto. Un buon 80% di rumore riesco ad eliminarlo posizionando l'amplificatore in un certo modo, invece la GB10 non ha questo problema più di tanto, è abbastanza silenziosa. Potrei mettere il volume al massimo sul palco mentre suono con un sintetizzatore, un sassofono e altre chitarre. Quindi fa quello per cui è stata progettata in maniera davvero ottima.
E' uno strumento davvero forte inoltre. Le mie chitarre spesso si rompono. Il manico che si piega e i vari cambi di temperatura a cui la chitarra è sottoposta, problemi del genere. Ha sempre bisogno di qualche aggiustamento. La portavo al negozio dove dovevano aggiustarmela praticamente ogni due o tre giorni, mi ero stancato. Quindi il mio accordo con l'Ibanez era che loro avrebbero dovuto costruire una chitarra che fosse sempre in buono stato di marcia, cosi che non devi per forza avere la cassetta degli attrezzi con te. Hanno fatto praticamente in modo che tutto potesse essere aggiustato a mano. Puoi regolare tutto senza bisogno di utensili. Non solo il tailpiece e il ponte, anche le chiavette per l'accordatura.
- Joe, prima hai parlato del negozio di tuo padre. Sei cresciuto nei negozi di musica. In particolare in mezzo a chitarristi di orientamento blues, deduco proprio che tu sia un grande amante della strumentazione.
JB: Oh si, certo. Le colleziono. Essenzialmente sono un collezionista di pezzi rari degli anni 50 e 60. Alcuni collezionano cartelli pubblicitari di motociclette degli anni 30. Altri collezionano vecchi impianti di illuminazione o racchette da tennis o mazze da golf. Alcuni collezionano Les Pual '59, '60 o '58.
- Vai di frequente nei negozi di musica ancora oggi?
JB: Ogni giorno libero che ho. Quando siamo in giro cerchiamo un negozio di musica. Andiamo matti per i vecchi negozi di musica che sono pieni di roba da esplorare, perchè puoi sempre trovare una perla preziosa. Ma non cerco Stratocaster , Telecaster o altre cose che uno si aspetterebbe. Voglio trovare cose che nessuno ha, ecco perchè sono un collezionista. Sto cercando qualche strano pedale antico o qualche amplificatore valvolare, o qualche altrà assurdità come queste.
- George adesso quale modello di George Benson stai usando per suonare nei live? LA GB10 o la GB20?
GB: Quella che suono ora è la LGB 300, che sta per Little George Benson, ed è una chitarra fantastica. E' come, non so se ti ricordi, la chitarra Johnny Smith. Aveva il manico e la tastiera che erano fantastici ed è quello che volevo su questa chitarra. Inizialmente l'Ibanez non sapeva cosa fosse. Non ne avevano mai sentito parlare. Ho detto: "Cosa?!" poi quando mi hanno richiamato dissero "Lo sai, abbiamo trovato la chitarra. Abbiamo capito come fare il manico e la tastiera". Dissi : "La voglio proprio cosi". E l'hanno fatta uguale. Amico, è facile da suonare. Puoi farci sia accordi che assoli. Sai, cose su una corda sola ecc. Quindi credo sia la chitarra più adatta adesso per me.
- Passiamo agli amplificatori, Joe, hai mai fatto esperimenti con le nuove tecnologie riguardo i modelli di amplificatori?
JB: Perchè? Voglio dire, se ho bisogno di un suono come quello del Super Lead Marshall. Devo solo collegare un Super Lead Marshall. Preferirei collegare un vero Twin. E non è necessario che sia vintage. E' come se qualcuno mi dicesse ecco un modello del Blackface Twin, e il prezzo sul cartellino è lo stesso della riedizione del Blackface Twin. Prenderei il Twin.
- Quali amplificatori ti porti dietro per i tuoi ultimi concerti?
JB: Un paio di Marshall, small box 50s, alcuni DSL. Poi ho un amplificatore Suhr e qualche altra cosa.
- George, cosa ci dici del nuovo amplificatore Fender che porta il tuo nome?
GB: Il tizio della Fender mi ha chiesto : "Qual'è il tuo amplificatore preferito? Io credo di saperlo. Credo che usi un Polytone". Ho risposto: "Si. Lo uso da tanti anni". Quindi mi hanno chiesto: "Cos'è che ti piace di un Polytone?" ed ho rispetto che mi piace il fatto che faccia suonare in maniera naturale una chitarra. Non ci sono accentuazioni sugli alti o sui bassi. Il suono è molto naturale.
Ho detto : "Sapete, conosco la Fender, so quanto valgono i prodotti Fender, ma da musicista jazz , questo è quello che cercavo"
Cosi abbiamo iniziato a cercare il giusto suono finchè a un certo punto ho detto "hey, questo mi piace". Un suono chiaro, in cui gli alti e i bassi sono come dovrebbero essere, senza essere eccessivamente sovraccarichi. In più mi hanno dato dei tappi per le orecchie che non avevo...Con un Fender basta mettere il volume a 2 o 3 e già suona molto forte. Poi abbiamo pensato al cabinet, a come renderlo più leggero possibile. "sapete una cosa? - gli ho detto - quando ero ragazzo un amplificatore cosi poteva pesare pure un quintale, ma oggi..." E loro mi hanno risposto "La sai una cosa tu? Possiamo diminuire il peso perchè lo speaker che usiamo è differente." Il peso è sceso fino alla metà. Sai quanto è bello per quelli che suonano come me? Ci sono un sacco di persone che suonano nei ristoranti, nei clubs, e tutti quei tipi di concerti, capisci cosa intendo?".
- Ok. Tutti e due siete cantanti. Joe, usi dei modelli di microfoni particolari?
JB: Ho usato per moltissimo tempo un Beyer (dinamico) , M88, M69. Di solito uso l'M88, ma adesso dal vivo sto usando l'M69.
- E te, George?
GB: Facciamo qualche esperimento a volte. Ne ho uno wireless che voglio usare. Non so neanche dirti quale sia.
- E in studio ?
GB: In studio ci atteniamo ai microfoni Shure 57 , 58, o qualunque altro.
- Per la voce?
GB: Certo amico. Poi c'è l'SM7. Quello l'abbiamo usato per la voce di "Give me the night."
- E per i monitor da palco, hai una strategia , Joe?
JB: Ho iniziato ad usare gli in-ear monitor dall'anno scorso e non c'è niente di meglio se canti. Sicuro al cento per cento. Suona meglio.
- Te quali usi George?
GB: Dei monitor da terra. L'altro modo è troppo complicato per me. Ne sfugge una mentre devi suonare o cantare , sei nei guai. Quindi mettiamo i monitor di fronte a me sul palco. Quelli della mia band usano queste cose per le orecchie, i tappi."
- Joe cosa usi invece riguardo allo slide, al capotasto, le crode ecc...?
JB: Uso per le crode le Ernie Ball. Quelle da 11 e 52 , le userei comunque anche se non avessi accordi con la Ernie Ball, perchè mi piacciono. Uso uno slide Dunlop, di metallo. Non mi piacciono quelli di vetro. Ma ho usato anche quelli in passato. Il mio "equipaggiamento" è composto da cose che userei comunque anche per conto mio. Ora possono darmeli gratis, ma anche prima li usavo, sono un loro clienti da molti anni.
- Beh , questo è come dovrebbe essere forse, che il fabbricante individua un artista rispettato che già usa i suoi prodotti e dice, hey, perchè non facciamo un accordo tra di noi? Invece di...
JB: Si, non hai tutti i torti. Voglio dire ogni giorno incontri gente che ha una valigia piena di pedali artigianali e ti dicono questo è meglio di un Tube Screamer. Io dico , no, non lo è. Smettetela di dire queste cose. E' diverso da un Tube Screamer. Il Tube Screamer è un pedale leggendario. E' fantastico e suona alla grande. Ci sarà un motivo se viene usato da tanti, da chi fa metal a chi fa blues. Non stai reinventando nulla. Mostrami qualcosa che sia differente. Fammi sentire qualcosa che sia funky. Cosa ne pensi di un ring modulator? Se avessi avuto una moneta per ogni volta che ho ho visto un Tube Screamer modificato, io ho modificato questo, io ho modificato quest'altro...ragazzi, state andando fuori strada. Chi si inventa il prossimo Univibe? e il prossimo Rotosphere?
- Riguardo a te George. SA proposito di "piccola" strumentazione per la chitarra, c'è un plettro che preferisci?
GB: I plettri sono frutto di un mio progetto. Sono leggermente differenti da quelli standard, o da quelli che chiami Nick Lucas o Fender. Sono molto simili ai Fender, ma hanno una forma diversa ed è così che la Ibanez ha creato i plettri George Benson.
- Capisco...
GB: Ma ho in progetto di fare alcune cose con la Fender, come la tracolla o cose del genere, qualche novità che potrebbe interessare o che i chitarristi vorrebero avere da portare sul palco e perchè no magari per avere spunti per nuove idee o cose del genere.
- In quanto ai cavi jack? Usi sempre gli stessi jack?
GB: I tizi della Monster mi hanno dato un pò di cavi jack da portare in giro con me. Abbiamo sperimentato per un paio di anni con quei cavi. Forse la Fender progetterà un nuovo cavo jack. Hanno diversi modelli che mi diverto a provare, per vedere cosa succede.
- Bello. Ci sono delle qualità specifiche che cerchi dai tuoi compagni di band?
GB: La migliore band che io abbia mai avuto era la Breezin' band, perchè era un gruppo vario. Hanno attitudini musicali differenti, cosi come le loro esperienze di vita. Jorge Dalto era dell'Argentina, quindi conosceva molto bene la musica folk argentina, voleva essere un musicista jazz, ma portava con lui sempre un pò di quella musica folk. Quindi aveva un'ottima conoscienza delle armonie, e riusciva a dare dei colori al suono che non sempre trovi nella musica jazz. Molto legato alla progressione 2/5 dell'R&B , ma suonava tutto molto bene. Il suo stile era semi-classico. Poi c'era Ronnie Foster , la punta di diamante. Per lui era cosi facile suonare, già da ragazzo, a 15 anni. Sapeva suonare qualsiasi cosa. Aveva molto orecchio. Era uno a cui piaceva sperimentare e questa cosa mi piaceva di lui. Non era mai noioso. Non sapevo cosa avrebbe suonato dopo, ma credo che nemmeno lui lo sapesse. Semplicemente si immergeva negli assoli con tutti e quattro ed erano sempre fantastici.
JB: Hey, prima di andare, voglio dirvi che voi, ragazzi, mi avete salvato. Il mio Rotosphere è morto, dopo averlo tenuto per anni, nel bel mezzo dello show, la scorsa notte. Pensavo ci fosse qualcosa che non andasse nel loop, ma abbiamo capito che era il Rotosphere e voi siete stati cosi gentili da ordinare un Rotosphere Hughes & Kettner nuovo di zecca per me. Boom , la mattina dopo alle dieci era li. Ora fa parte della mia pedaliera e va alla grande, quindi non sono solo l'intervistato....com'era quella vecchia pubblicità della Sy Sperling?
- "Non sono solo il presidente dell'Hair Club, sono anche un cliente"
JB: Sono anche un cliente. Quindi stiamo parlando del servizio clienti, e i lettori devono sapere che il livello di servizio e professionalità come i tempi di spedizione, sono senza paragoni.
- Mi fa molto piacere, Joe
GB: Hei, devo fare un salto giù per prepararmi, mi fanno un pò male le mani oggi, devo fare dello stretching per circa un'ora per renderle più agili. Si, faccio esercizi tutti i giorni. Provo a prepararmi, ma provo anche a godere dei vantaggi del backstage di questa bellissima arena, quindi metterò l'amplificatore nel box doccia e lo farò scoppiare.
Nessun commento:
Posta un commento