venerdì 6 settembre 2013

I chitarristi preferiti di Joe Bonamassa (2 di 6)

Nello scorso appuntamento abbiamo parlato, dopo una breve introduzione, di BB King. Proseguiamo con altri due grandi musicisti. Eric Clapton e Freddie King.
Parla Joe Bonamassa...

Eric Clapton
"Jammare con Eric era il mio impegno quotidiano a casa"

"Quest'uomo ha influenzato milioni di chitarristi, e il suo impatto su di me è stato notevole. La quantità di brani incisi con i "Bluesbreakers", i "Cream" e i "Blind Faith" è enorme, non puoi quasi crederci che è la stessa persona ad aver fatto tutte queste cose!
Anche se comunque ha suonato sia Hard Rock che Pop e altre cose ancora, Clapton è fondamentalmente un chitarrista blues. Il blues è la sua vera passione. Te ne puoi accorgere ascoltando le sue canzoni con John Mayall e i Bluesbreakers. E' scioccante come già allora fosse molto esperto come chitarrista. Il suo fraseggio, la sua scelta delle note....stupefacente.



"Beano" (Bluesbreakers with Eric Clapton, 1966) è un classico. Quando ero bambino, me ne stavo seduto con quell'album, una SG in mano, e me lo studiavo da cima a fondo come fosse un libro di testo. Dico davvero. Me lo sono imparato nota per nota, dall'inizio alla fine. E' stato fantastico! Jammare con Eric era il mio compito a casa. E a differenza dei miei compagni di scuola, io amavo fare i compiti!





Freddie King
"Spaccava. Era un musicista con le palle"

"Era un tornado. Lo hanno anche soprannominato 'Il tornado del Texas', e con ottime ragioni: il ragazzo saliva sul palco con una Gibson ES-345, la collegava all'amplificatore, suonava solo col pollice, e faceva saltare tutto in aria, cazzo! Questa è la differenza tra lui e altri bluesman: lui spaccava! Suonava con cattive intenzioni (ride). Il suo modo di cantare, di suonare...quell'uomo poteva abbattere alberi e qualsiasi altra cosa lungo il suo cammino. Uno con le palle, capisci?


Senza dubbio, il suo album migliore è "Are you ready for Freddie?" (pubblicato postumo nel 2004). E' un album live che lo rappresenta in pieno come musicista. Suonava con un Fender Quad Reverb che spingeva al massimo, e distruggeva il pubblico con quello! Ascoltatevi questo album, e capirete quanto il blues può colpirti in maniera così dura come non mai. Da non credere.


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