Blues in Britain
concerto del mese: Beth Hart e Joe Bonamassa
Hampton Court Palace, Londra 24 giugno 2013
"Here today and gone tomorrow", vivi il presente; la chitarra di Joe riecheggia tra le mura antiche; questo è rock e la voce di Beth potrebbe essere in grado di risvegliare Wolsey dal suo sonno. Una voce calda e morbida che ci introduce in "Close to my fire", canzone bellissima! Beth è sempre più sulla cresta dell'onda, con il suo tono denso, sporco, blues; come una bambina felice ci delizia con una canzone che ama tanto: "Something got a hold on me". La chitarra continua a suonare, Beth seduta al margine del palco, a pochi centimetri dai suo fans canta "Heart as Black as Night" - in un modo che neanche Melody Gardot..!
Beth al piano offre una "Chocolate Jesus" (Tom Waits) di cui tutti amano il sapore; un'altra canzone di Gardot "If i tell you i love you" ; chic francese, un accordion sembra accompagnarci attraverso le strade di Parigi quando è il momento della title-track dell'ultima uscita discografica: Seesaw, esuberante e sfrontata.
L'atmosfera si fa più particolare, Joe esplora territori morbidi e pastosi, Beth prende e rende completamente sua la canzone di Billie Holiday intitolata "Strange Fruit". Si tratta di una canzone davvero eccezionale anche se il testo fa riferimento a dei brutti momenti per alcune contee del nord degli Stati Uniti; dovrebbe essere inquietante, ma la canzone è memorabile. Le note della chitarra d Joe cariche di dolore fanno quasi piangere. Ci stiamo avvicinando alla fine quando arriva il momento di "I'd rather go blind" di Etta James, per quanto possibile ancora più carica di sentimento dell'originale. Improvvisamente si ritorna alla realtà con "Nutbush City Limits", un classico rock grezzo scritto da Ike Turner (*sorella di Tina) ed è difficile credere che Tina avrebbe potuto cantarla meglio - e via con il botto, brillante!!!
L'intera serata è stata un viaggio alla scoperta della meravigliosa voce di Beth Hart, tra blues, jazz, soul e rock, paragonabile a quella di Janis Joplin. Con la sua potenza fenomenale e la sua ampiezza timbrica, Beth vive e respira la musica. A tutto ciò va aggiunto il blues di un chitarrista che può camminare a testa alta sui palchi di tutto il mondo, un uomo a cui dovremmo essere tutti riconoscenti per averci fatto conoscere Beth. Questa sera, in un ambiente cosi monumentale, Joe e Beth ci hanno regalato un bel giro d'altalena (see-saw), musica che non so spiegare (i can't explain), uno show abilmente messo in piedi da un band di musicisti di grande talento. Joe sembra felice di stare un passo indietro e di lasciare che la sua "protetta" governi il palco - perchè è cosi, lei possiede, come Joe, un talento fuori dal comune che tutti dobbiamo riconoscergli. La ben rodata band composta da Alan Hill (tastiere e direttore musicale), Brett Lucas (chitarra), Charles Bartels (basso) e Darryl Perce (batteria) a questo punto si lancia in un groove funky-rock con "I'm Tired" di Chris Youlden prima che Beth ringrazi il suo pubblico britannico per il supporto dimostratole nel corso degli anni; poi è il momento del mid-tempo di "Close as i'll get to heaven" che chiude il magnifico set. Dopo gli applausi del pubblico entusiasta Beth concede altre due canzoni tratte dall'album I've got my own hell to raise: "Sleep to dream" di Fiona Apple e "I do not want what i have not got" di Sinead O'Connor.
Per tutti quelli che non hanno potuto assistere allo show, potete trovare ben 8 canzoni di questo live su YouTube.
Concerto del mese nonchè uno degli highlights dell'anno!
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