lunedì 23 settembre 2013

Peccati musicali al di fuori del mondo del blues (3 di 3)

Harry Connick, Jr.- She (1994)

"Harry Connick, Jr. pubblicò due album nei primi anni '90, "She" e " Star Turtle". Entrambi sono molto belli, ma di sicuro il migliore tra i due è "She". Cambiò radicalmente il modo in cui giudicavo le canzoni.
Quando pensano a lui, tutti hanno in mente quello del film "Indipendence Day" oppure il cantante crooner stile Sinatra; è così che appare quando sta lì sul palco davanti alla band o ad un'orchestra. Ma quando si siede al piano e inizia a suonare cose in stile New Orleans, è terribilemente eccezionale. E' un album molto funk, ma non cerca  a tutti i costi di rispecchiare uno stile - è semplicemente autentico."


D'Angelo-Brown Sugar (1995)

"La prima volta che vidi un video di D'Angelo su MTV fu quando questo canale trasmetteva ancora della musica - non  parlava solo di ragazzine incinte o cose del genere. Era un concerto a Philly, con D'Angelo che suonava la canzone "Brown Sugar" seduto ad un piano Fender Rhodes. Stava facendo un accenno vagamente ironico a queste ragazze. Ma poi quando iniziò a suonare, io pensai "Wow, questo è un moderno Bill Withers".
Lo vidi un paio di anni dopo ad un concerto che fecero dopo  il Dick Clark's Rockin' New Year's Eve (programma televisivo). C'erano dei ragazzini pop che muovevano le labbra, tutti perfettamente sincronizzati tra di loro e prima che il disastro fosse completo, intorno a mezzanotte e mezza circa interruppero questa "esibizione" e inquadrarono un palco dove c'erano i veri musicisti. D'Angelo salì sul palco, con una band da urlo, Eric Clapton e David Sanborn e altri. Cantò una canzone di Bill Withers, e mi ha letteralmente rapito.
Brown Sugar è fantastico, e c'è anche un altro album eccezionale che è "Vodoo". Mi piace più Brown Sugar però. E' stupendo.

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