lunedì 9 settembre 2013

Paul Kossoff e Gary Moore - chitarristi preferiti di Joe B (5 di 6)

Paul Kossoff
"Non gli servono effetti. Tutto quello che fa Paul Kossoff proviene dalle sue mani."

Nessuno parla di lui, ma dovrebbero farlo invece. E' stato un gigante. Uno dei migliori chitarristi degli anni '70, ingiustamente sottovalutato e dimenticato.
Potrei probabilmente scorrere l'intera discografia dei Free senza trovare nemmeno una cattiva performance di Paul Kossoff. I'm a mover, Walk in my shadow, Heavy Load, Fire and Water, Mr Big...è sempre eccezionale. Il suo vibrato era il migliore di tutti i tempi. Era come Freddie King o BB King: poteva sconvolgerti con una nota. 


Non aveva bisogno degli effetti. Tutto quello che faceva, usciva dalle sue dita e andava diretto dentro l'amplificatore. Le mani e l'amplificatore erano la sua effettistica. 
I due album dei Free che amo di più sono Tons of Sobs (1968) e Live at the Bbc (2006). Geniali. Se volete sentire l'essenza di Paul Kossoff questi sono gli album giusti.



Gary Moore
"Il dito medio più veloce del mondo. E' pazzesco."

Se non ci fosse stata gente come Gary Moore, io non sarei esistito. Non solo ha dato grande prova della forza del blues, ma è riuscito sempre a radunare una grande folla, il che mi ha impressionato molto. 
Il suo modo di suonare fa paura, ha il dito medio più veloce del mondo, è pazzesco. La cosa forte è che mi ha fatto capire che nel blues puoi anche lasciarti andare con lo shredding, senza esagerare. Il suo approccio era rivoluzionario, iniziava e terminava con frasi blues e ci metteva un pò di shredding in mezzo. 


Still got the blues (1990) è un album che non può mancare nella vostra collezione. Ci sono canzoni come Midnight Blues, As the years go passing by, Too tired, Walking by myself, e c'è una versione di Oh Pretty Woman che è assolutamente fantastica. Comprate questo album e non ve ne pentirete. 

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